sabato 4 febbraio 2017

La truffa più grande

L'articolo 53 della nostra Costituzione prevede testualmente che
 "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. [...]"  
e ciò nonostante, come accade per altri dei suoi articoli fondamentali, è continuamente violato dalla Pubblica Amministrazione perché è chiaro a tutti che la pressione fiscale in Italia non è affatto proporzionale alla capacità contributiva - se s'identifica questa capacità col reddito reale ed effettivo - ma ad una serie di parametri che pretendono d'individuare con logiche arbitrarie e discutibili un reddito presunto influenzato anche dal valore stimato delle proprietà del contribuente.
Questi criteri sono quelli che da soli possono portare al fallimento sia privati cittadini che intere industrie ove esista una discrepanza significativa tra il reddito effettivo e quello presunto e le proprietà tassate siano improduttive, come spesso accade.

Ma andiamo alla radice del problema: da cosa nasce la consuetudine - che non sarebbe affatto un'esigenza dello Stato per coprire la spesa pubblica, come molti credono - di tassare i cittadini?
Che abbia a che fare col problema dei problemi, la Sovranità Monetaria?

Negli USA, fino al 1913 lo Stato non aveva alcuna necessità di tassare i suoi cittadini. Poi, inspiegabilmente ed all'improvviso, la prerogativa (che è e dovrebbe rimanere) esclusiva di uno Stato di emettere valuta, fu ceduta ad una banca privata ancor oggi denominata Federal Reserve che fu costituita da una ristretta cordata di banchieri. Come fa notare qualcuno, questa banca la cui proprietà è segreta, è "federale" esattamente quanto lo è la Federal Express, una nota compagnia privata di spedizioni. Da quel momento, i governi che si succedettero furono costretti ad imporre una serie di tasse ai cittadini che sfora nel ridicolo esattamente come accade in Italia ma con la differenza che negli States non esisteva alcuna legge scritta e ratificata che giustificasse un prelievo fiscale sul reddito...

Il filmato che segue ha una decina di anni nel suo adattamento in italiano ma, oltre a rimanere di scottante attualità anche per il nostro Paese, dovrebbe costituire patrimonio fondamentale della cultura di chiunque pretenda di avere un'opinione oggettiva e ragionata nelle vicende più importanti del mondo attuale, inquadrate dal punto di vista economico.

Un'ora del proprio tempo spesa al meglio: