mercoledì 18 gennaio 2017

Dacci oggi il nostro sisma quotidiano


Raramente è possibile osservare tali livelli di entusiasmo e dinamismo nei giornalisti dei TG nazionali come quando si trovano a realizzare servizi su terremoti e catastrofi varie, specialmente se è possibile commentarli in diretta. In tale occorrenza, gli annunciatori parlano con tono di voce più alto mentre i corrispondenti, meglio se mostrando di affrontare impavidamente avverse condizioni atmosferiche, sembrano esultare in occasione di una scossa, un crollo, uno sparo. I filmati a corredo sono più dinamici, in diretta e non hanno quindi bisogno di ricorrere a noiose e ripetitive selezioni di materiale di repertorio, spesso usato fuori luogo.

Insomma una vera manna per riempire i palinsesti di trasmissioni nuove ed esclusive e realizzare, allo stesso tempo, la funzione primaria degli organi di
propaganda: quello di focalizzare l'attenzione dei fruitori su argomenti marginali della vita pubblica e sociale.

Perché dico questo? Perché in una nazione viva come l'Italia, unica e particolare sotto molti punti di vista, densamente popolata, industrializzata, sempre più multietnica, geomorficamente varia e movimentata, politicamente instabile, socialmente frammentata, sottoposta ad occupazione da parte di nazioni estere, coinvolta suo malgrado in tensioni internazionali ed in guerre che non dovrebbero riguardarla, circondata dal mare ed esposta quotidianamente sia a climi di tipo montano che mediterraneo, ogni giorno succede qualcosa di abbastanza rilevante da riempire i palinsesti giornalistici. Quello che vediamo è frutto di un'attenta selezione di notizie per argomento, mirata ad evitare che la gente sappia, pensi con la propria testa o si scandalizzi se non quando la si induce a farlo.
A prescindere dall'effettiva rilevanza sociale degli accadimenti di cronaca, ciò che va a riempire effettivamente i palinsesti è quello che va a costituire la Realtà Percepita, e chi sta dietro le quinte della propaganda è estremamente cosciente di questo.
Ad esempio, non ci si fa sfuggire la minima occasione per parlare di "femminicidi" e prepotenze sulle donne ad opera di uomini ma vengono sistematicamente taciuti i casi di violenza in senso contrario, dando la sensazione che esista una vera emergenza riguardo il primo fenomeno quando in realtà è in costante regresso fin dal 2005 (ORA ne parlano...) ed interessa l'Italia in maniera statisticamente minima rispetto al resto dell'Europa, tanto che e sono ormai compiuti quasi esclusivamente ad opera di immigrati musulmani. Al contrario, sono preoccupantemente in aumento i crimini perpetrati da donne nei confronti di uomini: questa, forse, sarebbe una reale emergenza ma non se ne parla a livello ufficiale.
Parallelamente, i media forniscono un'immagine molto superficiale del fenomeno delle sparizioni che avvengono nell'ordine di migliaia di casi all'anno, soprattutto per quanto riguarda i bambini, casistica in aumento ma difficilmente stimabile per via del fatto che sono molti a sparire tra i migranti non ancora censiti o identificati. Capita quasi di regola tra quelli non accompagnati da parenti stretti, che vengono condotti in Europa con lo scopo mirato di rivenderli ad organizzazioni pedofile, sataniste ed operanti la predazione di organi. Per le quotazioni medie di 30-50.000€ (una vera fortuna per un africano medio) ci sono molte persone che non si fanno scrupoli.
Vogliamo parlare delle epidemie? E' possibile mai che se ne verifichi almeno una all'anno e guarda caso, è subito disponibile un vaccino? Ieri leggevo una notizia che affarmava la saturazione ricettiva di un ospedale in concomitanza di una "epidemia" d'influenza in città. E da quando in qua è necessario ricoverarsi a causa di un'influenza? Sono stati tanto capaci di diffondere il terrore che la gente di oggi teme perfino l'influenza. Anzi, a voler essere obiettivi, temono le influenze per cui esiste un vaccino: così fu per l'innocua e poco diffusa "suina" a fronte della stagionale che si dimostrava ben più aggressiva e patogena ma contro la quale non esisteva alcun vaccino.
Che ve lo dico a fare?
Riprendendo il discorso, in Paese quindi il cui territorio è caratterizzato da grosse variazioni altimetriche e imponenti linee tettoniche di faglia, non mi sembra una gran notizia quella che riguarda un terremoto che non crea alcun danno: se ne verificano praticamente ogni giorno. Tra l'altro ci troviamo anche nell'unico Paese al mondo in cui è ufficialmente negata la possibilità scientifica di prevedere il verificarsi di terremoti di una certa rilevanza solo perché è noto che ogni sisma che abbia grosse conseguenze distruttive contribuisce in maniera determinante al PIL, uno dei miti e degli Dei del capitalismo liberista.
L'unica funzione, insomma, che ravviso in una notizia del genere è quella di concentrare l'attenzione del pubblico su quanto siano poveretti e tormentati i terremotati nel subire ulteriori scosse, distogliendolo dal problema reale e principale che è quello che a tanto tempo dall'evento distruttivo, ce ne siano ancora molti praticamente abbandonati a loro stessi.
Una volta, quando in Italia... non c'erano dubbi, in un binario morto della Stazione Termini a Roma c'era un treno sempre pronto a partire, già carico di tutto ciò che potesse occorrere in caso di catastrofe naturale, e quando se ne verificavano, per prima cosa si provvedeva in tempi brevissimi - non oltre le 48ore - a trovare una sistemazione adeguata alle popolazioni colpite e poi si provvedeva subito alla ricostruzione anche di interi paesi, eventualmente delocalizzati ove sconveniente o impossibile restaurarli sul posto.
Ora che si sta meglio... ma che ve lo dico a fare?