sabato 3 dicembre 2016

La truffa del voto all'estero

Nel giorno di censur... pardon: silenzio stampa pre-elettorale, sui media nazionali è vietato discutere di argomenti legati al quesito referendario ma è doveroso allertare la cittadinanza sui facili e probabili brogli che possono derivare dal computo dei voti degli italiani all'estero.
Infatti, in deroga a come per legge sul territorio nazionale, per le schede inviate all'estero a cura del Partito Dei Brogli e dell'Illegalità con tanto di propaganda faziosa in allegato, non è previsto l'accertamento dell'identità del votante, un po' com'è in uso in diversi stati dell'avanzata (verso il baratro) finta democrazia americana.
Già si parla di circa 1.600.000 schede rispedite al mittente da parte di un insolito 40% di aventi diritto, giacenti ora in
magazzino e da scrutinare una volta concluse le operazioni di voto.
Dovesse aver avuto buon esito la propaganda ai danni dei meno informati su cosa realmente stia succedendo in Italia, potremmo aspettarci un incosciente contributo per il SI' in grado di condizionare il risultato del referendum.

Fortunatamente, per aggirare la censura di regime, è ancora possibile informarsi su siti esteri riguardo i sondaggi relativi al referendum nazionale.
Siamo a questo: per sapere cosa succede in Italia dobbiamo rivolgerci a fonti estere. C'è ancora qualcuno convinto che in Italia viga la democrazia?

Per questo è importante andare ad esprimere la propria scelta: i brogli sono probabili semplicemente perché possibili ed una grossa fetta della popolazione si è dimostrata, anche in passato, facilmente abbindolabile da argomenti falsi e populisti.

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