giovedì 1 dicembre 2016

Il grande inganno del referendum costituzionale

Il miglior modo per il Sistema di rendere inoffensivi i popoli e perpetrare indisturbato il suo potere è di focalizzare la loro attenzione su aspetti secondari, non significativi o del tutto falsi del contesto in cui vivono.
Questa è la condizione che permette di dividerli in fazioni antagoniste, in osservanza col Divide et Impera di Cesare Augusto.

Un altro metodo, implicito a quello appena suggerito, è far credere che ogni problema possa avere solo due soluzioni (su cui far accapigliare le basi dicotomizzate). Un esempio attuale è proprio quello del referendum
"costituzionale" in cui si pongono gli (ex) elettori di fronte a due possibilità: lasciare le cose come stanno o peggiorarle.

Ma a nessuno viene in mente che un referendum potrebbe benissimo contemplare più di due opzioni?
Va bene - anzi male - che nel nostro ordinamento sono previsti solo referendum abrogativi ma quest'ultimo verte in sostanza sull'abrogazione di una modifica alla Costituzione che non è stata ancora attuata! Cosa lo distingue, in questo caso, da un referendum propositivo?

Visto quindi che siamo sul "propositivo" anche se formalmente non lo saremmo, cosa avrebbe impedito di aggiungere una terza opzione al quesito, che prendesse in considerazione, ad esempio, una modifica in positivo della Costituzione, qualche disposizione che rafforzasse l'autodeterminazione dei cittadini e dello Stato?

Ecco, mentre ci pensate, rendetevi conto che il vero problema non è questo ma il fatto che le attuali disposizioni di legge NON CONSENTONO AD UN GOVERNO DI APPORTARE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE!
La Costituzione Italiana prevede infatti la possibilità di apportare modifiche ma a cura di un'apposita Assemblea Costituente rappresentanza di tutto il popolo, non del governo contingente!

Pur essendo coscienti di questo, non possiamo permetterci di disertare le urne per contestare la legittimità dello stesso referendum perché non è previsto un quorum e quindi dobbiamo soggiacere al loro gioco, automaticamente consenzienti allo spreco di 200 milioni di Euro (spese per l'attuazione della consultazione) col miraggio di risparmiarne forse 50 (dovesse malauguratamente passare il SI').
E' infatti troppo grande il rischio che passino delle modifiche che, privandola di strumenti legali di difesa, determinino il definitivo asservimento della Nazione all'Europa neo sovietica. Bisogna considerare che una gran parte dell'elettorato è formato da gente ignorante ed autolesionista, priva di spirito critico, che crede di informarsi ascoltando la propaganda dei media di regime ed in base a quella si forma un'opinione maturata in base a notizie per lo più false o tendenziose, del tutto funzionali a dar loro una falsa idea della realtà.
Non è una questione di intelligenza ma di informazione.

Ed a questo proposito, è sempre bene ricordare che l'Italia è il 77° Paese al mondo, su 198 riconosciuti,  quanto a libertà di informazione. Questo significa automaticamente che molte notizie significative vengono sistematicamente censurate o distorte. Di conseguenza, anche le opinioni che molti possono formarsi sono erronee in quanto elaborate sulla base di dati falsi.
Per farsi un'idea della veridicità di ciò che affermo, basta analizzare e comparare con fonti alternative, tutte le notizie che ci giungono (e che NON ci giungono) su temi di rilevanza planetaria come guerre, terrorismo, modificazioni climatiche ed anche di rilievo meramente locale come fatti di cronaca o processi mediatici: molte cose che ascoltiamo dai TG sono false, bisogna prenderne cosicenza, spegnere la TV di regime e cominciare ad informarsi!