martedì 4 ottobre 2016

Gli USA di oggi come l'Italia ai tempi dei Borgia

"In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri però hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù." [Orson Welles]
Orson Welles
Questo famoso aforisma dell'attore americano fu inserito per sua volontà nei dialoghi del celebre film "Il Terzo Uomo" che stava interpretando.
In poche parole riflette un contesto ancora attuale in cui inserire le vicende che riguardano gli Stati Uniti d'America per trarne una corretta interpretazione.
Gli USA sono un'entità giovane, antropologicamente appena nata ed ancora in rapida modificazione (in tutta onestà, per la società americana di oggi non riesco ad usare il termine "evoluzione" e non voglio sentenziare che si stia involvendo, per quanto...).
Inutile eccepire che le sue guerre d'indipendenza sono più antiche della stessa Italia perché nella storia e nella cultura degli stessi colonizzatori del
continente americano - a cominciare da spagnoli e portoghesi che parlano lingue neolatine - la parte più importante tra quelle antiche è fortemente caratterizzata dalle vicende che riguardavano l'Impero Romano.
L'Italia come istituto statale sarà anche giovane ma come individuazione etnica, storica e geografica è vecchia di migliaia di anni e nell'ambito della nostra penisola è successo già, in passato e anche se sotto forme diverse, tutto quello che si è verificato e si sta verificando negli USA: stermini di massa, pulizie etniche, schiavismo, imperialismo, accaparramento delle risorse, monopolio, intrighi di potere, ingerenze estere, corsa agli armamenti. 

Forse, l'unico aspetto negativo che non abbiamo condiviso con la società americana è stato finora lo spregevole razzismo che caratterizza la mentalità tipicamente anglosassone ma c'è da dire che stiamo fortemente recuperando terreno anche se, grazie alla nostra insuperabile creatività, lo stiamo facendo con un tocco di originalità unico al mondo: stiamo diventando razzisti contro la nostra stessa etnia. Un fatto antropologicamente interessante ed unico nel suo genere. Mi riferisco ovviamente all'accoglienza che riserviamo agli immigrati clandestini a discapito dei diritti dei nostri cittadini. Chi non riesce a cogliere questa evidenza ha seri problemi di approccio con la realtà.

Colonizzazione violenta
Nel XXVII-XXVIII secolo, quando iniziò la corsa alla colonizzazione nordamericana, l'Inghilterra offriva l'emigrazione nel Nuovo Mondo come alternativa alla pena di morte. E così, una discreta componente del patrimonio genetico dei colonizzatori era e derivò successivamente da quello di criminali che si erano macchiati di gravi delitti: proprio il genere di persone senza scrupoli capaci di far avanzare la frontiera calpestando senza rimorso alcuno i diritti e la stessa vita dei nativi.

Ma anche a livello militare, i metodi utilizzati non furono meno immorali: oltre ad una spregevole pulizia etnica attuata col sistematico sterminio operato in pacifici villaggi attaccati di sorpresa - magari mentre i guerrieri erano fuori a caccia - si ricorse più volte ad espliciti inganni, alla diffusione degli alcolici che i nativi non erano culturalmente in grado di gestire (e la cosa ricorda molto la diffusione dell'Acido Lisergico tra giovani e meno giovani americani al fine di stroncare i movimenti pacifisti negli anni '60) e perfino alla guerra batteriologica, regalando "magnanimamente" ai nativi cibo e coperte contaminate col vaiolo.
Insomma tutta la gamma di bassezze di cui sono talvolta capaci gli anglosassoni e che hanno continuato ad applicare anche nella storia recente se si considera che le uniche due atomiche utilizzate per stermini di massa sono state lanciate dagli USA. E provengono sempre dalla american way soluzioni "geniali" come la diffusione di vaccini sterilizzanti, l'immissione di fluoro nell'acqua potabile (il fluoro, oltre a intossicare il corpo, rende le persone mansuete e facilmente sottomissibili), la sperimentazione farmaceutica o psichiatrica forzata su cavie inconsapevoli, ecc..
 Chi in passato li ha odiati, è probabilmente perché conosceva la loro storia.

Elite americana
Tuttavia, si fa presto a dire "Americani di merda" - e magari anche a ragione. Bisogna anche considerare che l'èlite saldamente dententrice del potere (almeno dai tempi dell'istituzione della banca privata Federal Reserve che sottrasse al governo USA la sovranità monetaria che pertanto dovette cominciare a tassare i cittadini), rappresenta solo una piccola parte di un popolo che sotto certi aspetti è meraviglioso e costituisce un esperimento sociale tra i più avanzati dell'umanità.
Sotto questi novelli Borgia, molti degli americani non collusi o dipendenti dal potere hanno fatto grandi cose: hanno imparato a vivere in armonia con la natura e col prossimo ed a rispettarlo, hanno recuperato la capacità di vivere pacificamente in società multietniche, multirazziali e multiculturali (una norma ancora attuale e molto diffusa, ad esempio nel mondo arabo ed in quello orientale), hanno espresso ogni genere di nuove tecnologie, artisti innovatori, scienziati, pensatori e sportivi di primissimo livello.
Sarebbe un errore madornale accostare ad esempio chi ha prodotto la migliore musica del mondo per un intero trentennio che va dagli anni '50 ai '70, con chi impiega tutte le proprie energie per sottomettere con la violenza il mondo intero.

Il male, a volte può funzionare come un potente mestolo che rimescola un minestrone d'umanità all'interno quel colossale paiolo che è la sfera su cui abitiamo, col risultato tante volte di far emergere i suoi ingredienti più buoni e saporiti.
La parabola sopra utilizzata rende l'idea anche sotto un altro punto di vista: è il male che costituisce la parte attiva nella nostra storia, il motore dei principali avvenimenti: la volontà di prevaricazione, l'accaparramento delle risorse, le ruberie, la violenza. Senza di esso, probabilmente non ci sarebbe nulla di rilievo da scrivere sulle pagine di storia: solo cronache di un benessere diffuso, com'è successo per le società gilaniche perdurate in pace per circa 6.000 anni senza quasi aver lasciato una loro traccia.
Il bene in genere si limita a subire gli effetti delle malefatte o cerca di difendersi in qualche modo; ma è molto difficile che la spunti: nella storia dell'Uomo, probabilmente non è mai successo e quindi state attenti ad appioppare le etichette di "buoni" e di "cattivi" agli attori del passato se vi basate solo sulla storia con la quale vi hanno indottrinato a scuola!
Per combattere il male o si adoperano le sue stesse armi o si soccombe.
Non puoi combattere facendo la pace contro chi ti fa la guerra. Non c'è altra storia altrimenti chi la spunta e la vince, salvo eccezioni, è il vero cattivo.