sabato 2 luglio 2016

Esiste un'Alternativa per l'Italia?

Sì ma lo sanno in pochi.
Fino a poco prima dell'avvento dei cellulari perennemente collegati in rete, pare che solo il 10% degli italiani utilizzasse internet e tra questi solo il 10% lo utilizzasse per informarsi. Il 10% del 10% equivale a dire l'1% del totale.
Se a questo dato aggiungiamo la consapevolezza che il nostro Paese si trova al 77° posto nel mondo per quanto riguarda la libertà di stampa (ovvero d'informazione) possiamo concludere che ignorare una notizia, da parte dei media di regime, sortisce quasi lo stesso effetto che censurarla.

Una delle notizie ignorate degli ultimi tempi, riguarda la nascita di una nuova formazione politica denominata, appunto, Alternativa per l'Italia.

Costituendo la politica il secondo dei miei disinteressi, ignoravo anche io tale realtà fino a che non l'ho appresa dal blog di Claudio Messora del quale inserirò anche uno snippet ora che ho saputo anche che ha avuto l'onore di essere espulso dal Movimento 5 Stelle, evento che costituisce quasi una garanzia di onestà intellettuale visto l'andazzo a "pensiero unico" del partito più piramidale d'Italia.
L'acuto Messora ci ha messo un po' ma l'ha capito: a volte trovarsi all'interno di un contesto rende difficile visualizzarlo in tutte le sue sfumature e soprattutto in tutti i suoi effetti esterni.

Dal blog suddetto, il noto byoblu, riproduco il solo programma del partito, invero molto interessante e condivisibile.

I punti principali del programma di “Alternativa per l’Italia”:
  1. Ripristino delle originarie garanzie costituzionali.
  2. Perseguimento di politiche economiche tese al raggiungimento della piena occupazione.
  3. Priorità degli interessi del cittadino su quelli del sistema finanziario e dei potentati industriali nazionali ed internazionali.
  4. Primato del diritto nazionale su quello comunitario.
  5. Riscatto delle Sovranità nazionali perdute con il rispetto parimenti di quelle degli altri Stati.
  6. Puntuale verifica delle normative europee in contrasto con l’interesse nazionale ed eventuale abrogazione.
  7. Rilancio della politica estera italiana al fine di perseguire ruoli attivi e non più passivi nello scacchiere internazionale con particolare attenzione all’area mediterranea.
  8. Abrogazione del pareggio di bilancio in Costituzione (art. 81).
  9. Istituzione di una Commissione d’inchiesta indipendente per la verifica dei comportamenti dei politici e dirigenti dello Stato in relazione all’adesione all’Unione Europea, all’euro e ai Trattati Internazionali e valutazione dei profili di tradimento.
  10. Uscita dall’Unione Monetaria con ripristino di una nuova moneta sovrana, con il supporto di una Banca Centrale Pubblica le cui quote siano detenute dai cittadini italiani e revisione del sistema giuridico bancario italiano con separazione fra banche commerciali e banche d’investimento (Glass-Steagall act).
  11. Abolizione privilegi della classe politica, iniziando dalla revoca dei Senatori a Vita.
  12. Ripristino del sistema elettorale proporzionale, abolizione del premio di maggioranza e delle liste bloccate al fine di ripristinare la piena rappresentatività del Parlamento.
  13. Ribilanciamento del ruolo di coordinamento e controllo dello Stato sull’economia. (artt. 41-47 Costituzione).
  14. Nazionalizzazione dei servizi pubblici essenziali e delle aziende d’interesse strategico nazionale.
  15. Politica industriale che ampli i settori di produzione in Italia.
  16. Ripristino legalità in tema di immigrazione clandestina e programmazione dei flussi migratori.
  17. Imposizione fiscale in funzione dell’effettiva capacità contributiva, cioè del reddito effettivamente prodotto, abolizione di Equitalia, costituzione Commissione d’inchiesta per appurare eventuali soprusi ed abusi dell’Agenzia dell’Entrate.
  18. Responsabilità diretta dei dirigenti per i propri atti d’ufficio, anche con la possibilità di licenziamento diretto e pagamento danni.
  19. Regolamentazione e disciplina del gioco d’azzardo, della prostituzione e dell’uso di sostanze stupefacenti.
  20. Tutela e sviluppo della cultura italiana, dall’arte alla letteratura, dalla musica al territorio, con particolare attenzione anche nei riguardi delle specificità e tradizioni locali.
  21. Riforma del sistema giudiziario italiano con separazione delle carriere tra Magistratura inquirente e giudicante.
  22. Collaborazione con tutte le altre forze politiche che perseguono gli stessi obiettivi.
Si tratta in pratica di tutti i punti principali che, ove realizzati, ci consentirebbero di emanciparci e di proiettare l'Italia verso quello che potrebbe essere un piccolo mondo felice.
Molto interessante l'intento espresso dall'ultimo punto che non pone remore alla collaborazione con altre forze politiche che abbiano pari obiettivi, confidando nella maturità di un elettorato che cominci a votare "a favore" e non più "contro", proprio perché manca una "alternativa"!!

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