mercoledì 11 marzo 2015

Overdose informativa


Ultimamente il blog langue non perché scarseggino truffe e truffatori di cui parlare, tuttaltro, ma perché mi manca il tempo e la voglia di curarlo.
Mi rendo conto che per il prossimo non è una grande perdita ma a me faceva piacere ogni tanto esternare le mie opinoni su tante realtà sottaciute dai media, tanto importanti da essere potenzialmente in grado di far cambiare visione della realtà e quindi opinione a tutti quelli che non ricavano vantaggio dall'attuale stato delle cose.
 
La disinformazione funzionale al mantenimento dello Status Quo e vantaggiosa per gli intrighi di potere, infatti, si basa su concetti antichi e più che collaudati come il negazionismo, lo stravolgimento della realtà e, come ci ha insegnato Orwell, la riscrittura della storia.
In questa ottica diventa estremamente importante che ogni persona votata al bene comune e dotata di un minimo di senso civico, si adoperi per conservare un'ottica incondizionata ed una memoria storica incorruttibile degli avvenimenti più importanti e condizionanti che si verificano nella società in cui vive.
 
Chiunque sia sinceramente in cerca della verità ha la possibilità di trovarla e dopodiché la riconoscerà oggettivamente anche se dovesse confutare le sue opinioni. E non è neanche necessaria una grande umiltà per riconoscere erronee le nostre convinzioni: basta capire che qualsiasi idea che abbiamo in testa è frutto di un'elaborazione dei dati di cui disponiamo. Ciò perfino se siamo tanto condizionati da un'ideologia da basarci unicamente sui bias di conferma e non sulle confutazioni, perché anche l'ideologia (che qualcuno ha costruito per noi inculcandocela in qualche modo è frutto di una determinata mole di dati. Quindi se per un periodo della nostra vita pensiamo una cosa che poi scopriamo sbagliata non è perché prima eravamo scemi e poi siamo diventati più intelligenti ma semplicemente perché non disponevamo ancora dei dati necessari per accorgercene.
Tuttavia, se pensiamo una cosa sbagliata per tutta la vita è anche facile che siamo scemi.
E qui riporto il senso di una delle tante Leggi di Murphy che suggerisce più o meno che se ci si accorge di qualcuno che si comporta come un idiota, pensa cose da idiota e dice cose da idiota, è bene non dubitare che si tratti proprio di un idiota.
 
Per fare un esempio, se vi trovate a parlare con un ingegnere edile o meccanico che sostiene la possibilità che sette colossi di ferrocemento possano sbriciolarsi e venire giù in verticale smaterializzandosi un certo lasso di tempo dopo l'impatto di due aerei di linea che nessuno ha visto nella realtà se non nei filmati diffusi da media, allora potete essere certi che state parlando con un idiota laureato ed in tal caso dovete tener presente un'altra raccomandazione delle citate Leggi che suggerisce di non perdere tempo a parlare con un idiota perché gli astanti potrebbero non notare la differenza tra voi e lui.
Se invece affrontate l'argomento con una persona scusabile per la sua ignoranza nelle dinamiche delle forze allora, se ne avete voglia, potete anche cercare di aprirle gli occhi perché non è detto che sia scema.
 
Se fosse possibile farlo, sarebbe necessario redigere un vero e proprio manuale per estrapolare la realtà dalle informazioni che riceviamo ma lo stesso risulterebbe di difficile applicazione data la scientificamente raffinata sottigliezza della disinformazione di regime che vede uno dei punti di forza nell'intima mescolanza di notizie vere (che ci dovrebbero garantire - seecondo loro - l'onestà intellettuale di chi le divulga) e di notizie assultamente false.
Un altro punto di forza della disinformazione, forse il più odioso, è la perversione morale che impone, senza la possibilità di essere messo in discussione, il filtraggio del "politicamente corretto", definizione fuorviante il cui unico signific ato è falso ovvero diverso dalla realtà.
 
Infatti, non esiste la possibilità oggettiva di riportare una notizia per quello che è si cerca di trasmetterla in modalità "politicamente corretta": necessariamente dovrà esserne taciuta una parte e così facendo non solo se ne diminuisce automaticamente la quantità d'informazione ma se ne può facilmente ribaltare l'interpretazione. Diffidate quindi del politicamente corretto e andatevi a cercare la verità da qualche altra parte filtrando e distillando l'enorme quantità di notizie  propagandate dai media di regime, perché anche un'eccesso d'informazione - vera o falsa che sia - può occultare la verità.