venerdì 5 giugno 2015

La legge è uguale solo per qualcuno

 
Secondo i responsabili dell'azione mirata alla "bonifica" di un terreno risultante agricolo ma sede da decenni di una demolizione auto regolarmente autorizzata, sarebbe partito un repulisti di tutte le attività produttive del comune di Castellabate insediate su terreni non aventi destinazione industriale.
 
Intanto vedremo se è così oppure l'iniziativa si arenerà dopo aver conseguito l'unico risultato che interessa agli attori o, più probabilmente, a chi ce li ha mandati... .
Ad ogni modo si può notare come anche a livello locale l'applicazione delle leggi sembra essere subordinata a principi distruttivi più che tutelari e garantisti.
Inoltre, esattamente come succede a livello nazionale, sembra proprio che le ventate moralizzatrici preferiscano partire sempre dal basso verso l'alto e mai al contrario.
Nel senso che siamo in un Paese in cui gli scempi più grandi non vengono perseguiti (anzi i responsabili dello sfacelo si premiano spesso con liquidazioni milionarie e scatti di carriera) ma guai - come si suol dire - a rubare una mela.
 
Immaginiamo di voler cambiare un sistema, giusto o sbagliato che sia ma che in qualche modo funziona e garantisce la possibilità primaria a chiunque di poter portare avanti un progetto di vita.
Immaginiamo quindi che chi ha volontà di operare questo cambiamento ne abbia anche il potere, controllando già i quattro anzi cinque poteri fondamentali delle società civili.
Al fine di creare minor impatto, la procedura più logica suggerirebbe un cambiamento che operi a cominciare dall'alto della scala sociale e di potere, in modo da indirizzare, a cascata e senza traumi, il nuovo corso.
 
E invece no, quando si parte, lo si fa sempre dal basso cominciando a scardinare le fondamenta di ogni socieltà civile: i privati cittadini. In nome della Legge, che ogni tanto si decide di applicare per far vedere che le cose funzionano oppure - come purtroppo più spesso accade - con lo scopo mirato di attaccare e distruggere un obiettivo in particolare, non ci si preoccupa se la sua applicazione coercitiva può comportare la distruzione di una piccola economia familiare o comunque di un'attività produttiva utile alla collettività.
 
Queste piccole operazioni, che non assurgono al rango di notizia se non comprese nell'ambito statistico delle circa 21.000 attività produttive costrette a chiudere i battenti ogni anno in Italia, si ottiene il vero scopo primario ed evidente della volontà suprema: quella di (continuare a) deindustrializzare il Paese conseguendo due obiettivi strategici in un solo colpo: mettere fuori combattimento l'unico vero concorrente industriale europeo della Germania e soffocare sul nascere ogni anelito di emancipazione dai padroni anglosassoni del Paese. E non può esserci alcuna possibilità d'emancipazione se non si parte da un'indipendenza economica; il potere in fondo è solo una conseguenza dell'economia. Ciò nonostante è ancora largamente diffusa l'illusione che sia la politica a decidere l'economia.

Immagine tratta senza alcun permesso da questo pertinente articolo:

Concludo con un'appendice: il sito a cui fa capo il link indicato si pone dichiaratamente CONTRO LE MAFIE mostrando, i suoi autori, l'ingenuità di non aver capito che qualsiasi "mafia" non può che essere espressione stessa di uno Stato il cui interesse primario non è esattamente il bene dei propri cittadini.
Il fascismo, senza discutere dei suoi progetti e dei suoi presupposti, ci mise poco per sradicare la mafia della Sicilia (come avrebbe potuto un'organizzazione criminale territoriale armata di lupara pensare di tener testa al potere militare di uno Stato?) mentre gli americani per i loro scopi di conquista e mantenimento del potere ebbero la necessità di reinstaurarla e farla crescere, una volta che c'erano, a livello internazionale affidandole i mercati delle sostanze stupefacenti e delle armi illegali, tanto importanti quanto inconfessabili per l'economia (soprattutto di guerra) americana.
Così fu per la Napoli post-duosiciliana in cui la neonata Camorra svolgeva perfettamente il suo compito istituzionale di controllo del territorio e delle attività produttive nel maleaugurato caso di un risorgimento industriale napoletano che avrebbe infastidito non poco i piemontesi che fecero l'Italia per conto degli inglesi.
Ma questa è un'altra storia, quello che mi preme porre in evidenza è che in un mondo tecnologicamente avanzato come quello odierno, in cui la privacy è inesistente ed il controllo sull'individuo e sul territorio sono capillari, com'è pensabile che sia ancora possibile mettere insieme e portare avanti una prosperosa attivià criminosa spostando continuamente ingenti e tracciabilissimi capitali, senza l'appoggio e la connivenza dello Stato?

mercoledì 20 maggio 2015

L'avvocato Marra presenterà il PAS alle prossime elezioni politiche

Se il suo Partito d'Azione per lo Sviluppo riuscisse ad ottenere una rappresentanza in Parlamento, costituirebbe la prima forza politica il cui obiettivo primario è dichiaratamente quello di restituire al Paese la Sovranità Monetaria che gli spetta.
Altre forze, infatti, probabilmente con l'intento di canalizzare il dissenso dell'elettorato maggiormente cosciente, hanno già nominato nel loro programma o nei loro comizi il problema legato alla proprietà della moneta ma senza darne il rilievo primario che merita.
E' inutile sprecare le forze proponendo soluzioni per aspetti secondari o accessori del problema primario: c'è poco da fare, se non ci riappropriamo della sovranità monetaria che ci spetta, qualsiasi miglioramento in un settore dell'economia non potrà che verificarsi a discapito di un altro e quindi in maniera del tutto provvisoria. Se si continua a dare la possibilità alle banche private di rastrellare dal mercato tutta la liquidità disponibile, non è possibile congegnare alcun metodo - in cui lo scambio di moneta ne sia il prosupposto funzionale - per rigenerare la nostra economia.
 
Va detto che anche lo Stato, sempre più rappresentante di enti privati e sempre meno dalla parte del cittadino, ha contribuito al ridimensionamento della liquidità circolante emanando leggi sempre più antidemocaratiche e filobancarie giungendo perfino a ritirare silenziosamente dal mercato le monete da 200 e 500 Euro. 
Ciò è potuto accadere anche perché gli ultimi uomini di governo nominati direttamente da potenze straniere e dal potere bancario privato, praticamente non si sono trovati davanti alcuna forza politica consistente che rappresentasse gli interessi del Paese e dei suoi cittadini.
Il PAS potrebbe rappresentare da questo momento in poi la nostra prima ed ultima occasione.

Per adesioni ed informazioni: http://www.pas.it/

mercoledì 11 marzo 2015

Overdose informativa


Ultimamente il blog langue non perché scarseggino truffe e truffatori di cui parlare, tuttaltro, ma perché mi manca il tempo e la voglia di curarlo.
Mi rendo conto che per il prossimo non è una grande perdita ma a me faceva piacere ogni tanto esternare le mie opinoni su tante realtà sottaciute dai media, tanto importanti da essere potenzialmente in grado di far cambiare visione della realtà e quindi opinione a tutti quelli che non ricavano vantaggio dall'attuale stato delle cose.
 
La disinformazione funzionale al mantenimento dello Status Quo e vantaggiosa per gli intrighi di potere, infatti, si basa su concetti antichi e più che collaudati come il negazionismo, lo stravolgimento della realtà e, come ci ha insegnato Orwell, la riscrittura della storia.
In questa ottica diventa estremamente importante che ogni persona votata al bene comune e dotata di un minimo di senso civico, si adoperi per conservare un'ottica incondizionata ed una memoria storica incorruttibile degli avvenimenti più importanti e condizionanti che si verificano nella società in cui vive.
 
Chiunque sia sinceramente in cerca della verità ha la possibilità di trovarla e dopodiché la riconoscerà oggettivamente anche se dovesse confutare le sue opinioni. E non è neanche necessaria una grande umiltà per riconoscere erronee le nostre convinzioni: basta capire che qualsiasi idea che abbiamo in testa è frutto di un'elaborazione dei dati di cui disponiamo. Ciò perfino se siamo tanto condizionati da un'ideologia da basarci unicamente sui bias di conferma e non sulle confutazioni, perché anche l'ideologia (che qualcuno ha costruito per noi inculcandocela in qualche modo è frutto di una determinata mole di dati. Quindi se per un periodo della nostra vita pensiamo una cosa che poi scopriamo sbagliata non è perché prima eravamo scemi e poi siamo diventati più intelligenti ma semplicemente perché non disponevamo ancora dei dati necessari per accorgercene.
Tuttavia, se pensiamo una cosa sbagliata per tutta la vita è anche facile che siamo scemi.
E qui riporto il senso di una delle tante Leggi di Murphy che suggerisce più o meno che se ci si accorge di qualcuno che si comporta come un idiota, pensa cose da idiota e dice cose da idiota, è bene non dubitare che si tratti proprio di un idiota.
 
Per fare un esempio, se vi trovate a parlare con un ingegnere edile o meccanico che sostiene la possibilità che sette colossi di ferrocemento possano sbriciolarsi e venire giù in verticale smaterializzandosi un certo lasso di tempo dopo l'impatto di due aerei di linea che nessuno ha visto nella realtà se non nei filmati diffusi da media, allora potete essere certi che state parlando con un idiota laureato ed in tal caso dovete tener presente un'altra raccomandazione delle citate Leggi che suggerisce di non perdere tempo a parlare con un idiota perché gli astanti potrebbero non notare la differenza tra voi e lui.
Se invece affrontate l'argomento con una persona scusabile per la sua ignoranza nelle dinamiche delle forze allora, se ne avete voglia, potete anche cercare di aprirle gli occhi perché non è detto che sia scema.
 
Se fosse possibile farlo, sarebbe necessario redigere un vero e proprio manuale per estrapolare la realtà dalle informazioni che riceviamo ma lo stesso risulterebbe di difficile applicazione data la scientificamente raffinata sottigliezza della disinformazione di regime che vede uno dei punti di forza nell'intima mescolanza di notizie vere (che ci dovrebbero garantire - seecondo loro - l'onestà intellettuale di chi le divulga) e di notizie assultamente false.
Un altro punto di forza della disinformazione, forse il più odioso, è la perversione morale che impone, senza la possibilità di essere messo in discussione, il filtraggio del "politicamente corretto", definizione fuorviante il cui unico signific ato è falso ovvero diverso dalla realtà.
 
Infatti, non esiste la possibilità oggettiva di riportare una notizia per quello che è si cerca di trasmetterla in modalità "politicamente corretta": necessariamente dovrà esserne taciuta una parte e così facendo non solo se ne diminuisce automaticamente la quantità d'informazione ma se ne può facilmente ribaltare l'interpretazione. Diffidate quindi del politicamente corretto e andatevi a cercare la verità da qualche altra parte filtrando e distillando l'enorme quantità di notizie  propagandate dai media di regime, perché anche un'eccesso d'informazione - vera o falsa che sia - può occultare la verità.
 

venerdì 23 gennaio 2015

Un topo al Quirinale?

 
Oltre al rischio Mortadella, bisogna considerare anche quello che il Colle sia occupato dall'immondo ratto della politica italian... pardon: angloamericana, correo come il compare della sistematica distruzione dell'economia e della sovranità nazionali.
Lo ricordiamo anche per uno dei suoi reati più clamorosi: quello di prelevare nottetempo dai depositi bancari degli italiani.
Elemento di una nota cricca intenta a finanziare lo Stato in tutti i modi possibili purché a danno esclusivo dello Stato stesso e dei cittadini.
Fresca la notizia che il suo degno compare Draghi abbia avuto un'idea geniale per trovare soldi per lo Stato indebitandolo ulteriormente verso banche private. Demenziale, anzi non tanto visto che sono tutti e tre al servizio delle banche private, meglio se estere, non certo dello Stato italiano.

giovedì 22 gennaio 2015

Ulteriori riflessioni sul pasticciaccio parigino

Ad un'analisi razionale della pasticciata regia mediatica della strage, non servirebbero ulteriori approfondimenti per avere la certezza che si sia trattato di un'operazione sotto falsa bandiera ma può tornare utile per i negazionisti ad oltranza riflettere su altri elementi, sotto forma di sospetti o vere e proprie incongruenze ricostruttive della realtà, che emergono chiaramente dal contesto in cui si sono svolti i fatti.
  • Ad operazioni ancora in corso, erano già presenti sulla scena operatori video dotati di giacche antiproiettile. Strano che siano riusciti ad arrivare così presto, così ben equipaggiati e soprattutto prima delle forze di polizia;
  • Uno degli attentatori, nel corso di una fuga che avrebbe dovuto essere quanto meno "concitata" torna indietro a raccogliere una scarpa ma non si preoccupa di tornare indietro a recuperare il suo documento d'identità che non si sa perché si era portato appresso, forse in ossequio ad un particolare protocollo del perfetto terrorista moderno;
  • Le loro comunicazioni avvengono attraverso normali linee telefoniche e neanche si sono dati la pena - nonostante la "perfetta" organizzzazione di tutto il resto (salvo l'iniziale sbaglio di portone, la perdita della scarpa e dei documenti) - di utilizzare messaggi codificati. Poco professionale... ;
  • E poi, se erano già noti alla Polizia (quindi erano noti i loro spostamenti pregressi e presumibili), com'è possibile che ci hanno messo ben tre giorni per prenderli?
  • E perché si vede un'auto della Polizia fare strada agli assassini in fuga invece di ostacolarli?
Ma non ci sarebbe neanche bisogno di tutte queste riflessioni se si osservasse bene il contesto in cui si svolge la scena esterna: le strade appaiono surrealmente deserte, sia di traffico veicolare che pedonale, e perfettamente asciutte nonostante fosse una giornata piovosa: segni evidenti che quella trasmessa in TV è una delle tante fiction a cui ci hanno abituati, preventivamente girata in un apposito set. Questo spiegherebbe anche la mancanza d'impatto della salva che avrebbe dovuto uccidere il poliziotto sul marciapiede.
 
Chiaro che operazioni del genere possono essere motivate da una precisa strategia atta ad ottenere dei risultati sul piano politico e strategico internazionale ma anche, visto che ci sono, l'eliminazione di uno scomodissimo NO GLOBAL come Bernard Maris che si era schierato dichiaratamente contro un regime di austerity ed a favore della cancellazione del debito.

martedì 20 gennaio 2015

Marcia civile su Roma

 
 
Riceviamo e pubblichiamo:

"COMUNICATO STAMPA"
    
La Rivoluzione Bianca arriva a Roma contro l’illegittimità delle elezioni del Presidente della Repubblica. Pullman da tutt’Italia arriveranno a Roma il 30 gennaio per dire “no all’elezione di un presidente illegittimo”.

ROMA 19 GENNAIO - Dopo il primo giorno di inizio delle manifestazioni a oltranza di sabato 24 gennaio, il 30 gennaio 2015 il Coordinamento 9 Dicembre sarà nuovamente in piazza organizzando pullman da tutte le regioni italiane per lasciare un messaggio chiaro e diretto al Parlamento che sarà riunito per eleggere l’ennesimo Presidente non rappresentativo degli italiani. Ciascun manifestante indosserà una fascia bianca al braccio in segno di pace e di una coscienza civile ormai sveglia e stanca di tutti questi giochini politici, al servizio degli oligarchi, delle banche e delle multinazionali.

L’Italia è un paese fatto da milioni di cittadini onesti che hanno tutto il diritto non solo di votare, ma anche di esprimersi sulle scelte del governo. E se il Governo, come in questo caso, è illegittimo perché formatosi sulla base di una legge elettorale incostituzionale e che, costretto a cambiarla, sta per votare un’altra legge elettorale che presenta le stesse caratteristiche di incostituzionalità della precedente, allora noi disconosceremo anche le elezioni del Presidente della Repubblica che reputiamo a tutti gli effetti illegittime. la “Rivoluzione Bianca” servirà a questo, a riportare un popolo intero alla coscienza che è giusto, costituzionale, doveroso, lecito protestare contro chi non ha a cuore il benessere del popolo, anche se si tratta di un Presidente della Repubblica che deve ancora essere eletto. Un Presidente partorito da un Parlamento illegittimo è a tutti gli effetti un Presidente illegittimo. Questo è un paese antidemocratico e violento perché la violenza coincide sempre con la disonestà intellettuale che è alla base delle subdole modifiche di legge o manovre finanziarie che costringono il popolo alla fame, gli si toglie il lavoro, la forza di vivere, di amare, di avere fiducia nel futuro. Il Popolo, più di ogni altro dovrebbe esprimersi sull’elezione di chi lo rappresenta. Pullman da tutt’Italia sono stati organizzati dagli attivisti del 9 dicembre.
Chiunque può prenotare il biglietto o richiedere informazioni alla mail ufficiostampa9dicembre@gmail.com .
Il 30 gennaio tutti in piazza per protestare contro l’elezione di un presidente illegittimo.
     
Ufficio stampa Coordinamento 9 dicembre
Maria Melania Barone
3935715696

ufficiostampa9dicembre@gmail.com
www.coordinamento9dicembre.it

Approfondimenti:
 

giovedì 8 gennaio 2015

Ennesimo False Flag, questa volta in Francia


Sarò un superficiale ed un presuntuoso ma molto spesso, quando ascolto per la prima volta un lancio di cronaca, credo di riuscire a cogliere immediatamente una verità celata dietro ad una notizia, così come propinata dai principali media allineati al Sistema.
Sarà una sindrome complottista, non lo so, stà di fatto che dopo un po' di tempo - e non perché mi vada a cercare dei bias di conferma - la verità viene a galla e guarda un po' era esattamente quella che avevo colto a primo acchito.
 
Così fu per la smaterializzazione delle sette torri del WTC: ricordo bene che osservando per la prima volta il filmato relativo al crollo della prima delle sette (continuo a scrivere "sette" in grassetto perché ci sono ancora molti convinti che fossero solo due), a metà del crollo/sparizione mi fu evidente, senza ombra di dubbio, che stavo assistendo ad una demolizione ottenuta attraverso l'uso di una tecnologia sconosciuta e che chiunque affermasse che sette colossi di ferrocemento potessero essere crollati, con quella dinamica, a seguito del risibile impatto di due (poi risultati inesistenti) aerei di plastica ed alluminio, fosse in cattiva fede oppure semplicemente un idiota.
 
Allo stesso modo, ho la netta sensazione, quasi la certezza - e scrivo "quasi" solo per lasciar fuori per modestia e per prudenza una probabilità su di un milione -, che la recente strage avvenuta in Francia non sia altro che l'ennesima operazione (CIA?) sotto falsa bandiera, anche se molti pensano che l'ISIS sia una creazione CIA e che quindi la bandiera non sia neanche tanto falsa. 
Come ci sono arrivato?
  1. Le similitudini con altre operazioni precedenti dello stesso tipo si sprecano, non voglio neanche darmi la pena di citarne qualcuna.
  2. Per imporre senza sommosse popolari uno Stato di Polizia, com'è evidente che si vuole imporre almeno in Europa e negli USA, è necessario che sia il popolo ad invocarlo, e ciò è possibile solo creando uno stato di paura e dei falsi nemici; nulla di nuovo sotto il sole.
  3. L'operazione appare condotta in maniera perfetta dal punto di vista militare e già questo non depone a favore di una classica - quanto rara - azione terroristica portata a termine dal classico sgangherato gruppo di esaltati.
  4. In un operazione in cui "i cattivi" sparavano a vista, è poco credibile che ci sia stato qualcuno che abbia avuto il sangue freddo di filmare tutto, a meno che non si tratti di un loro complice ed il filmato sia stato confezionato ad uso della diffusione mediatica.
  5. Per altro, il colpo di grazia al poliziotto appare sparato con un fucile a salve, visto che non ha provocato neanche uno schizzo di sangue. Si vedono effetti speciali più realistici nelle altre fiction che ci propinano per vere.
  6. Che un terrorista perda la propria carta d'identità durante un'azione fa presupporre che prima di uscire di casa, sua madre, oltre a preparargli la merenda da asporto, gli abbia anche ricordato di portar con sé il documento.
  7. Nelle cronache dell'evento non sono mancati i riferimenti al gruppo di Al Queida, creazione CIA disciolta nel 2002 ma sopravvissuta mediaticamente nella sua funzione di spauracchio fino ad oggi. Del resto anche il mitico Bin Laden, morto com'è noto nel dicembre del 2001 è sopravvissuto mediaticamente per oltre un decennio fino a che non è stata messa in scena la sua morte ufficiale.
    Curioso osservare che un fatto non sembra vero all'opinione pubblica fino a che non è diffuso dai media. Aveva ragione Renzo Arbore quando (nella fortunata serie di Indietro Tutta) voleva convincere Massimo Troisi di essere Rossano Brazzi perché l'aveva detto la televisione.
  8. La questione dei documenti, poi, ricorda tanto quei famosi documenti che permisero l'identificazione certa di alcuni dei presunti terroristi accusati di aver portato a segno l'operazione del WTC. Peccato solo che alcuni di loro risultavano perfettamente in vita anche dopo il fattaccio... . Allora venne da chiedersi in che razza di materiale ignifugo fossero realizzati dei documenti sopravvissuti a dei roghi in grado di incenerire un aereo, motori compresi; mentre oggi ci si può chiedere: "Ma come diamine ha fatto il terrorista, così ben vestito da bravo soldatino delle truppe speciali, a perdersi il documento? Ma soprattutto: che cosa se l'era portato a fare nel corso di un'operazione militare, si aspettava forse un controllo da parte dei gendarmi?"
Ultimo appunto, trovo elegante e rispettosa del Paese la scelta di recarsi al lavoro con una Citroen nera.
Infatti una Renault 4 rossa sarebbe stata troppo anacronistica e politicamente scorretta mentre una vecchia e scalcagnata Mercedes o Peugeot rubata all'ultimo momento sarebbe risultata troppo vucumprà.
Si è pensato proprio a tutti gli aspetti mediatici, complimenti agli organizzatori.

venerdì 2 gennaio 2015

Buon 2015 con la fine dell'era Napolitano

Il peggior Presidente della Repubblica italiana di tutti i tempi finalmente abdicherà (mai troppo) anticipatamente dalla sua carica incostituzionalmente occupata a partire dal suo secondo mandato e dopo aver svolto al suo meglio il suo ultrasessantennale compito di metodica distruzione della democrazia, dell'economia e della sovranità nazionali.  
Nemico giurato del suo Paese natale, pare che l'ex fascista Napo ci sia costato la bellezza di 16 milioni di Euro a partire dal 1953 oltre ovviamente agli emolumenti che avrà senz'altro percepito dai suoi padroni prima sovietici poi nazi-americani ma che tra loro hanno (avuto) in comune l'usanza di finanziare metodicamente il Partito Comunista Italiano, formalmente disciolto  ma in realtà sempre in grado di fare danni alla nazione.
 
Che dire? Meglio tardi che mai, a meno che la feccia che minaccia d'insediarsi al Colle non riesca a superare in peggio chi l'ha preceduta.
Il rischio esiste, sia perché è noto che al peggio non v'è mai fine e sia perché gli strumenti a disposizione del Potere sono sempre più efficaci.
 
Nonostante tutto, Buon Anno a tutti quelli che lavorano per un Italia ed un mondo migliore.
 Ma solo a loro.
 
 
P.S. Ho evitato d'inserire una sua foto per non cominciare con la sua faccia il nuovo anno di questo blog, nonostante esso sia dedicato a tutti quelli come lui.