martedì 4 marzo 2014

La legge è disuguale per Grillo


A seguito della condanna a 4 mesi + (anzi per lui meno) 100.000 euro di multa, il contraddittorio Beppe ha dichiarato che "c'è condanna e condanna" perché è chiaro che per la sua persona la legge va applicata in maniera diversa e le condanne inflitte a lui hanno un valore diverso rispetto a quelle inflitte a tutti gli altri.
Dopo questa esperienza, dovrebbe capire, una volta per tutte, che non è esattamente come pensa lui: non sono strettamente le leggi (almeno gran parte di quelle risalenti al Codice Rocco: per molte di quelle successive esprimerei qualche riserva...) ma è il sistema giudiziario che si mette in moto e funziona in maniera cieca ed inesorabile solo per colpire potenziali nemici del Sistema, perché il sistema giudiziario come l'intero Stato, altro non sono che un'emanazione del Sistema: cosa si pensa che proteggano? I cittadini? Sveglia!
 
Certo che è un onore da medaglia al valor civile - come ha altresì dichiarato - subire una condanna così motivata in un frangente del genere (durante la difesa attiva del diritto dei cittadini della Val di Susa, e per estensione di tutti i cittadini italiani, di non subire passivamente la costruzione di mega-opere pubbliche di dubbia utilità e di certo danno) però non deve prendere atto di queste realtà solo per le vicende giudiziarie che riguardano la sua persona: deve invece cercare di capire anche se in tanti altri casi di persecuzione mediatico-giudiziaria a persone di grande notorietà (casi Tortora, Marrazzo... Craxi, Berlusconi!) non ci sia la possibilità che la legge si sia mossa animata da... reazioni immunitarie del Sistema e non certo per giustizialismo a gatto selvaggio, e questo deve farlo prima di sparare a zero sui condannati da espellere dal Parlamento!
 
Attendiamo adesso, secondo la SUA logica, le sue dimissioni dal Parlamento.
Oppure attendiamo una sua presa di coscienza.