sabato 27 aprile 2013

L'oscena lista dei Ministri

La farsa elettorale ha infine partorito il cast di designati ad interpretare i ruoli di Ministri di Governo. Si saranno avvalsi sicuramente di agenti migliori degli altri.
Nota: il corsivo utilizzato per alcuni termini serve a sottolineare che non mi sto avvalendo di una metafora.
 
Da notare una Bonino sintomaticamente Ministro degli Esteri, visto che è notoriamente componente del gruppo criminale Bilderberg, per cui potrà svolgere comodamente le sue mansioni di sudditanza al Potere senza utilizzare intermediari:

Dario Franceschini – Rapporti con il Parlamento
Flavio Zanonato – Sviluppo Territoriale
Enrico Giovannini – Lavoro

Mario Mauro – Difesa
Mariachiara Carrozza – Istruzione

Angelino Alfano – Interni
Annamaria Cancellieri – Giustizia
(un nome, un destino)
Maurizio Lupi – Infrastrutture
Nunzia De Girolamo – Agricoltura
Beatrice Lorenzin – Sanità
Emma Bonino – Esteri
Fabrizio Saccomanni – Economia
Massimo Brai – Cultura

Gaetano Quagliariello – Riforme Costituzionali (omeopatiche)
Andrea Orlando – Ambiente

Enzo Mauro Milanesi - Affari Europei
Graziano del Rio - Affari Regionali ed Autonomie

Josefa Idem - Pari Opportunità, Sport e Politiche Giovanili 
Carlo Treglia - Coesione  (Coesione? E che razza di ministero è?!?)

Cecile Kyenge - Integrazione

Nota2: non ho trovato immagini pertinenti o "degne" di guarnire questo post.
 Lo faccio per un dovuto rispetto alle immagini.

Chissà se dopo aver preso atto di queste designazioni, i grillini cominciano a capire qualcosa del mondo in cui vivono.

E adesso qualcosa di completamente diverso, anzi di perfettamente uguale, solo un po' più serio.
Sicuramente più serio del Ministero della Coesione:
 

venerdì 26 aprile 2013

Trattativa Stato-Mafia: niente di meglio che distruggere delle prove. Napolitano ringrazia.

 
Protetto dalla sua carica istituzionale più che dal corazziere che ha alle spalle, Re Giorgio saluta sorridente in stile ventennio, sicuro della sua immunità.
 
Considerando che qualunque personaggio avesse ricoperto la sua carica sarebbe stato in ogni caso un'espressione degli stessi poteri più o meno occulti, sarà per metterlo al sicuro da eventuali indagini relative alle tre denunce che lo hanno colpito, che lo hanno rieletto pur sapendo bene di violare la Costituzione?
 Dubbio legittimo.
Ma l'opera di salvataggio del presidente ripetente non è finita qui:

Distrutti tutti i file delle conversazioni tra il leader eterno presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino (quello della legge liberticida) registrate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia.
Cancellati, spariti, finiti nell’oblio.
Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Riccardo Ricciardi.
La distruzione dei file audio è avvenuta la mattina del giorno 22 nel carcere Ucciardone, dove si trova il server in cui i file erano conservati. Alle operazioni ha partecipato il tecnico della Rcs, la società che gestisce gli impianti di intercettazioni per conto della Procura di Palermo. Hanno fatto sparire le prove.
 
Tratto da VoxNews

giovedì 25 aprile 2013

Bilderberg e Trilaterale hanno deciso il loro nuovo Presidente del Consiglio per l'Italia

Dopo il Colpo di Stato presidenziale col quale in violazione della Costituzione è stato rieletto lo stesso fantoccio (vero è che la Costituzione parla di Presidente della Repubblica e non di fantoccio rincoglionito) vediamo chi è veramente il nuovo Presidente del Consiglio designato, come il precedente e come tanti altri, dai soliti poteri forti extra nazionali.
Mentre i grillini insorgono compatti contro le pagliuzze e non vedono le travi, mentre su Napolitano ed il Parlamento intero pende un'altra denuncia-querela, questa volta nuovamente ad opera di Alba Mediterranea, per Alto Tradimento e Colpo di Stato, chiediamoci ora...

...chi è Enrico Letta?

Il volto nuovo del vecchio Sistema

Approfondimenti su ENRICO LETTA (e suo zio Gianni):

"Enrico letta, uomo di Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute. Insieme a Monti"
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-uomo-di-bilderberg.html

"I POTERI FORTI E IL PARTITO DEMOCRATICO"
http://www.nocensura.com/2013/01/i-poteri-forti-e-il-partito-democratico.html

"Enrico Letta e la sua amata "agenda Monti": ecco i suoi obiettivi dichiarati"
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-e-la-sua-amata-agenda.html

"Ecco l'elenco dei partecipanti al Bilderberg 2012. C'è anche Gianni Letta"

http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-lelenco-dei-partecipanti-al.html

"Conoscete Aspen Institute Italia?" (Enrico Letta è il vice presidente... ha la stessa carica nel PD)
http://www.nocensura.com/2012/03/conoscete-laspen-institute-italia.html
 

"Enrico e Gianni Letta una famiglia al governo"
http://www.lastampa.it/2011/11/11/italia/politica/enrico-e-gianni-lettauna-famiglia-al-governo-z1ApCxxDODEpwr96wdCezO/pagina.html

"Travaglio mette all'angolo Gianni Letta (braccio destro di Berlusconi) davanti al nipote Enrico Letta del PD."
http://youtu.be/JlQ2kCmcnZ4

"MPS ANTONVENETA: IL CONSULENTE ERA GIANNI LETTA"

http://crisis.blogosfere.it/2013/01/mps-antonveneta-il-consulente-goldman-sachs-era-letta-gianni.html

Un Letta per ogni stagione.

Prima Gianni, poi figli e nipoti, ora Maria Teresa numero due di Croce Rossa Italiana...
http://ilcentro.gelocal.it/regione/2013/02/02/news/un-letta-per-ogni-stagione-1.6463343

"Chi è Gianni Letta?"
Recensione della "biografia non autorizzata"
http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/02/chi-e-gianni-letta/

Articolo de "Il Giornale" che lo definisce 'Enfant Prodige"... lo criticano un po', ma lo rispettano, visti i rapporti di B. con lo zio, però illustra molte vicende interessanti...

http://www.ilgiornale.it/news/interni/letta-jr-lex-enfant-prodige-che-si-smarrito-strada-832438.html

LE SCHEDE DI WIKIPEDIA:

http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta
http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Letta

martedì 23 aprile 2013

La squadra del Presidente - I soliti noti, anzi di più: forse verrà riesumato persino il sabotatore finanziario Giuliano Amato

Oggi pomeriggio [22/04/2013 data articolo] alle 17.00, il presidente bis, Giorgio Napolitano presterà giuramento alla nazione e al popolo italiano e poi dirà immediatamente quali sono i suoi intenti.
Intanto, si infiamma il toto-governo: PD, PDL, Lega e Scelta civica di Monti si stanno dividendo le poltrone in parti uguali, come previsto dall’inciucio post elettorale. In attesa di capire chi sarà il premier – Giuliano Amato è in pole – Mario Monti avrà il Ministero dell’Economia o quello degli Esteri (candidato a questa poltrona anche Massimo D’Alema).
Gaetano Quagliariello (PDL) sarà Ministro delle Riforme, poi una sfilza di riconferme del governo Monti, tanto criticato in campagna elettorale da Berlusconi e Bersani.
“Monti e i suoi ministri ci hanno affamato”, ha ripetuto il leader del PDL in questi mesi, e allora che si fa?
Riconferme per tutti: Anna Maria Cancellieri rimane Ministro dell’Interno, Paola Severino Ministro della Giustiza, Corrado Passera resta allo Sviluppo e la Fornero ha grosse chance di restare al Welfare. Gianni Letta (PDL), sarà sottosegretario alla presidenza del consiglio.
 C’era bisogno di andare a votare?
 
Integralmente tratto da CONTRO COPERTINA
 
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Il papabile Giuliano Amato, in pensione da 12 anni a 31.000 Euro al mese dopo aver tagliato le pensioni agli italiani e ciò nonostante consulente del governo Monti allo scopo di NON tagliare i costi della politica, invece di accettare l'eventuale carica dovrebbe vergognarsi (anche) per altre sue malefatte tra le quali la più grossa quella di aver fatto parte della task-force che, sul panfilo Britannia, svendette l'Italia al peggiore offerente creando di fatto i presupposti dell'attuale crisi.
 
Articoli di riferimento ed approfondimenti:
 
 

lunedì 22 aprile 2013

La funzione del Grillo

Per chi non lo avesse ancora capito, la funzione del MoVimento Immobile è stata quella di far coalizzare tutti gli altri partiti per esprimere una linea talmente conservatrice che non sarebbe potuta mai passare in altro modo.
Non a caso, nell'ultimo ventennio tante leggi che in passato sarebbero state etichettate come "di destra" sono passate solo grazie alla sinistra.
Non a caso, la rielezione di Re Giorgio pare sia dovuta alla pressione esercitata su di lui da personaggi apparentemente antitetici tra loro - almeno a parole - come Berlusconi, Bersani, Maroni e Monti (in rigoroso ordine alfabetico nonché in rigoroso ordine inverso di disprezzo personale).
Il risultato gattopardesco è stata la rielezione storica di un personaggio di cui nessuno avrebbe sentito la mancanza tranne i soliti poteri mondialisti.
Ma superando anche la proiezione più futurista che avrebbe potuto esprimere Tomasi di Lampedusa, qualcosa NON è cambiato in modo che tutto potesse rimanere come prima.
 
Paso
 
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Tutti si sono inchinati alla parola d'ordine data oggi dai poteri dietro le quinte.
Dopo che erano stati messi in condizioni di non poter fare altro. Rimane lui e tutto continuerà come prima, anzi peggio.
Perché ora sarà anche il Salvatore della Patria
E lui farà, in maniera più convinta, quello che ha fatto fino ad ora, il garante, per:
 
"...garantire al massimo il gruppo trasversale che ha preso il potere sia in Italia che in Vaticano: il gruppo gesuita-massonico;
garantire che il gruppo perdente, quello opusdeista-piduista di destra, non verrà per il momento massacrato ulteriormente; o almeno non verrà massacrato subito…;
garantire nelle scelte per il governo che il prescelto sia sempre mondialista, vicino alla finanza tipo Goldman Sachs, ai gesuiti e alla grande massoneria internazionale;
garantire che correremo a formare il superstato europeo, come fase intermendia del superstato orwelliano centrale, cedendo libertà e sovranità;
garantire che farà da amplificatore alle pressioni della finanza internazionale;
garantire che faremo interventi militari anticostituzionali, se la NATO lo richiede;
garantire che i vecchi poteri, in parte camuffati da nuovi, continueranno a governarci."
 
Negli articoli precedenti avevamo detto come sarebbe stato il nuovo Presidente: esattamente il ritratto di Napolitano.
 
Non era e non sarà il nostro Presidente.
Non ci aspettavamo dalla politica attuale nulla di meglio... Per una nuova politica dobbiamo veramente rimboccarci le mani: nessuno ce la darà dal di fuori al posto nostro... .

E non dovremo fidarci dei vari imbonitori di turno, che finiscono per essere sempre funzionali ai veri poteri.

Tutti i partiti, compreso Grillo, hanno portato a quello che si annuncia come un grande inciucio. Al quale Grillo poteva opporsi, assumendo responsabilità di governo,sparigliando e mettendo all'angolo Bersani. Lo abbiamo insistentemente ripetuto. Come diciamo fin dalle elezioni, il ruolo di Grillo è ormai evidentemente quello di spingere tutti gli altri a compattarsi tra loro. Sotto le bandiere del mondialismo europeista massonico.

Contiamo sulle libere coscienze presenti nel 5stelle e negli altri partiti perchè si liberino da dirigenze schiaccianti, condizionate e condizionanti.

Ma soprattutto contiamo sulle belle coscienze che sono fuori dal Parlamento...
 

Napolitano/ tu vuo' fa l'americano/ ma sì nato (fascista) col PiCcì...

L'Italia viene svenduta ai peggiori offerenti
 ma qualche italiano, da sempre, si vende al meglio... .
 
Con 738 voti, il 20 aprile 2013, due terzi della casta politica ha votato come Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, confermando al Colle un uomo di 88 anni (che secondo il mandato settennale resterebbe in carica fino a 95 anni... alla faccia del rinnovamento della classe politica).

Ma chi è veramente Giorgio Napolitano?
 
Egli è un uomo che ha sempre cambiato i suoi ideali all'occorrenza, da sempre servile ai poteri forti americani e filo-israeliani, presente ed ossequioso ovunque ci fosse un potere da servire.
 
Singolare in termini di contraddizioni il fatto che il 9 maggio 2010 fu premiato con il Premio Dan David (Fondazione israeliana che premia personalità che abbiano espresso ammirazione per Israele e per l'ideologia sionista) con questa motivazione: "...per il suo coraggio e integrità intellettuale che sono stati fondamentali nel guarire le ferite della Guerra Fredda in Europa, così come le cicatrici lasciate in Italia sulla scia del fascismo"; proprio lui che in gioventù militava nei G.U.F. (Gruppi universitari fascisti).
 
Dopo essersi finto difensore della classe operaia e dell'ideologia comunista ha capito fin da giovane che poteva essere l'uomo giusto al posto giusto: un insider-man, utile agli americani in funzione anti-comunista e per agevolare l'imperialismo americano in Europa ed in Italia.
 
L’ascesa politica di Napolitano si ebbe nel 1953 quando fu eletto deputato nel PCI e poco più tardi si unirà alla corrente migliorista (interna al PCI) di Giorgio Amendola, uomo liberale, antifascista e massone. Una ideologia, quella dei miglioristi, profondamente anti-marxista che portò Amendola e Napolitano a mettersi al servizio di organizzazioni come l’Istituto di Affari Internazionali di Gianni Agnelli e il Council for Foreign Relations di Rockfeller.
 
Nel 1975 Napolitano strinse anche relazioni con Antonio Nigro, il quale ottenne grossi finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford allo scopo di convincere i comunisti ad attraversare un lungo processo di democratizzazione (leggasi "americanizzazione").
 
 Napolitano ebbe diversi incontri anche con Henry Kissinger, considerato l'uomo-ombra del governo americano e il rappresentante politico dell'ideologia basata sul Nuovo Ordine Mondiale. "L'arrivo al potere dei comunisti - si legge in un documento interno del Fco - costituirebbe un forte colpo psicologico per l'Occidente. L'impegno Usa verso l'Europa finirebbe per indebolirsi, potrebbero così sorgere tensioni gravi fra gli americani e i membri europei della Nato su come trattare gli italiani". A Londra Henri Kissinger discutendo la situazione italiana con il nuovo Ministro degli Esteri inglese Antony Crosland fa delle rivelazioni sconvolgenti: "La questione dell’obbedienza del PCI a Mosca è secondaria. Per la coesione dell’occidente i comunisti come Berlinguer sono più pericolosi del portoghese Cunhal"

Nel 1978 Napolitano, su invito del neo-conservatore americano, Joseph La Palombara, è ospite del Council on Foreign Relations (organizzazione che si occupa di strategie globali per conto di importanti famiglie di bancheri come i Rockefeller, i Rothschild e i Morgan) e lì dichiarerà fedeltà alla N.A.T.O. .
Bisognava adesso dare il colpo di grazia al PCI: fu nel 1980 che si posero le basi per una delle operazioni più importanti della CIA: lo stratega Duane Clarridge dà inizio all’operazione chiamata "soluzione finale" e da lui definita "una delle operazione più azzardate della sua carriera: un accordo segreto tra la CIA e il PCI". Attraverso azioni non violente, ad esempio creando una equipe di tecnici neo-liberisti all’interno di un partito "non allineato" all'ideologia capitalista americana, la CIA riuscì a penetrare nella gestione del PCI. Il cerchio si era finalmente chiuso: alla morte di Enrico Berlinguer nel 1984, come segretario del PCI venne eletto Alessandro Natta ma Napolitano, forte della protezione degli Usa, da lì a poco avrebbe dato il colpo di grazia al partito.

Qualora gli ultimi trenta'anni di storia politica non bastassero a rappresentare Napolitano come traditore del PCI, nonchè uomo al servizio dell'imperialismo americano e del potere filo-bancario, ricorderei le recenti manomissioni di alcuni importantissimi articoli della Costituzione, manomissioni da lui avallate e controfirmate, tra tutte l'articolo 81 della Costituzione che il 18 aprile 2012 ha introdotto il pareggio di bilancio, obbligando di fatto lo Stato alla schiavitù delle politiche di austerità, tanto care all'imperialismo-capitalistico americano ed europeista, il tutto secondo i piani dell'ideologia mondialista, rendendo al tempo stesso le teorie keynesiane (basate, invece, su una politica monetaria espansiva che darebbe slancio all'economia) di fatto incostituzionali.
 
Attraverso la complicità di personaggi come Napolitano, Monti e probabilmente anche Amato al governo italiano l'imperialismo americano potrà continuare ad dominare indisturbato sulla politica e sull'economia nazionale, portando avanti tutti gli obiettivi previsti nella scaletta mondialista:
accentramento dei poteri nelle mani di organizzazioni sovranazionali (unione politica europea, B.C.E., F.M.I., W.T.O.) non elette democraticamente da alcun cittadino;
politiche basate sull'austerità che stanno conducendo alla recessione economica;
drastico aumento della disoccupazione;
impoverimento delle classi sociali, riduzione delle nascite e, quindi, riduzione della popolazione.
 

domenica 21 aprile 2013

Quanto potrà durare ora il secondo mandato del Presidente?

In un'ottica "papale", a prescindere dalla sua resistenza (quella fisica, l'unica che è stato capace di esprimere) il nuovo, illegittimo insediamento potrebbe durare giusto il tempo di un risveglio dal coma irreversibile in cui versa la magistratura che, invece di occuparsi di gossip relativo a politici scomodi, potrebbe dar corso a serie indagini su Napolitano "Re" Giorgio.
Esse costituirebbero in realtà un mero dettaglio garantista visto che le prove della sua colpevolezza sono scritte nella storia recente, anche quella ufficiale quindi sotto gli occhi di tutti, giustificando rapidamente un mandato di cattura e di seguito una giusta condanna, una volta tanto, veramente nel nome del Popolo Italiano.
Paso


I golpisti finanziari che hanno terminato la democrazia italiana dopo 63 anni di vita sono stati condotti al Palazzo italiano da Mario Draghi e dal Group of Thirty. Ad attenderli dentro il Palazzo vi era Giorgio Napolitano, da 35 anni uomo di punta in Italia del Council on Foreign Relations degli USA e amico delle loro multinazionali, coma da lui stesso dichiarato su Business Week.
 
1) La sovranità legislativa italiana, quella economica ed esecutiva, già compromesse dai Trattati europei e dall’Euro (si legga Il Più Grande Crimine 2011), sono state terminate del tutto. Ciò è evidente persino nei titoli del Corriere di questi giorni, non c’è bisogno di leggere Barnard o altri.
 
 2) Le misure di austerità – si legga la rapina della pubblica ricchezza e del futuro di milioni di famiglie italiane attraverso un collasso pilotato dell’economia che tali misure portano senza dubbio – non hanno ora più ostacoli.
 
3) Saranno decenni di sofferenze e lacrime e sangue per i cittadini, un impoverimento mai visto dal 1948 e tanti morti anzi tempo a causa della demolizione dei servizi.
 
I punti 1, 2 e 3 formano i contenuti sufficienti per un’accusa di alto tradimento della patria da parte di Mario Draghi e di Giorgio Napolitano, che devono essere incriminati e arrestati.
Se pensate che questa sia retorica di un esagitato, si legga la letteratura economica americana sulla crisi dell’Eurozona per fugare ogni dubbio, e si visiti l’Irlanda o la Grecia, vittime prima di noi di questi golpisti.
 Questo è un colpo di Stato.
 
Mario Draghi è membro del Group of Thirty (GOT), dove la sua presenza segna il più scandaloso conflitto d’interessi della storia italiana, alla luce del disastro democratico che stiamo vivendo (prendano nota i demenziali travagliati dipietrosi che per anni sono corsi dietro al conflitto d’interessi del presunto ladro di polli e hanno ignorato quello dei veri ladri planetari). Il lavoro dell’eccellente Corporate Europe Observatory ha denunciato il GOT e ciò che vi accade. Fondato nel 1978, è una lobby dove impunemente i grandi banchieri si mischiano a pubblici funzionari di altissimo livello. Ecco i principali membri: Jacob A. Frenkel, di Jp Morgan Chase – Gerald Corrigan, Managing Director del Goldman Sachs Group – Jacques de Larosière, Presidente del Gruppo UE sulle risposte alla crisi finanziaria – William C. Dudley, ex Goldman Sachs oggi alla Federal Reserve di NY – Mervyn King, governatore della Banca Centrale d’Inghilterra – Lawrence Summers, ex ministro del Tesoro USA, oggi al Bilderberg Group – Jean-Claude Trichet, uno dei padri dell’Euro, ex governatore della BCE – David Walker Senior Advisor, Morgan Stanley International – Zhou Xiaochuan, governatore Banca Centrale Cinese – John Heimann, Istituto per la Stabilità Finanziaria – Shijuro Ogata, Vice Presidente, Commissione Trilaterale – inoltre vi sono passati Tommaso Padoa-Schioppa (ex Min. Finanze) e Timothy Geithner (attuale Min. Finanza USA).
Cioè, in esso si mischiano i lobbisti della finanza bancaria più criminosa della Storia e i pubblici controllori delle medesime banche.
 
Mario Draghi arriva alla BCE fra il 31 ottobre e il primo novembre. Il colpo di Stato finanziario contro l’Italia si svolge nella settimana successiva, il governo eletto ne è spazzato via. Mario Draghi poteva fermare la mano degli speculatori golpisti semplicemente ordinando alla BCE di acquistare in massa i titoli di Stato italiani. Infatti tale acquisto avrebbe, per la legge basilare che li regola, abbassato drasticamente i tassi d’interesse di quei titoli, il cui schizzare in alto a livelli insostenibili stava portando l’Italia alla caduta nelle mani degli investitori golpisti. I mercati si sarebbero fermati, resi inermi di fronte al fatto che la BCE poteva senza problemi mantenere a un livello basso costante i tassi sui nostri titoli di Stato. Ma Mario Draghi siede alla BCE e non fa nulla. Non siate ingannati dalla giustificazione standard offerta per questo rifiuto di acquistare titoli italiani da parte della BCE. Vi diranno che le è proibito per statuto, ma non è vero: infatti clausole come la SMP Bond Purchases lo permettono, e anche le regole sulla stabilità finanziaria del trattato d Maastricht, come scritto di recente da Marshall Auerback e da altri. Draghi poteva agire, eccome.
Risultato: il golpe. Da ora le elite finanziarie sono col loro aguzzino Mario Monti al governo a Palazzo Chigi. Fine della democrazia italiana fondata nel 1948. Comandano i mercati, non il Parlamento.
 
Tutto ciò è stato ampiamente discusso da Mario Draghi con i suoi camerati al Group of Thirty, secondo un copione che trapelava da anni sulle pagine della stampa finanziaria anglosassone. Silvio Berlusconi era stato avvistato più volte dell’esistenza di quel copione: “L’Italia ha problemi gravissimi, ha bisogno di una iniezione di libero mercato con riforme economiche neoliberali… fra cui ridurre le tasse, tagli all’impiego pubblico e alle pensioni, rafforzare il settore dei servizi privati, e rendere più facili i licenziamenti”, cioè esattamente quello che sta accadendo in queste ore nelle riforme che il golpe ci ha imposto, facendosi beffe del Parlamento non più sovrano. La prescrizione in corsivo è del Neoliberista fanatico Alberto Alesina nell’Aprile del 2006. Lo stessa anno in cui Draghi prendeva il comando della Banca d’Italia, dopo aver lasciato la banca d’investimento più criminosa del mondo, Goldman Sachs, in cui resse una posizione di comando nel settore Europa proprio mentre la Goldman aiutava la Grecia a truccare i propri conti pubblici nel 2002.
 
Tornando al golpe. Le conseguenze sociali, le sofferenze per milioni di italiani per decenni, la scure che si abbatte sul futuro dei nostri piccoli, sui pochi preziosi anni che rimangono agli anziani, sull’ambiente, e sulla democrazia saranno tragici. Nell’ordine di migliaia di volte peggiori di qualsiasi danno le mafie regionali abbiano mai potuto infliggere all’Italia, col concreto pericolo di prostrarla per intere generazioni. Alla luce di tutto ciò, e mentre si fatica a non emigrare di fronte all’idiozia epica di masse di italiani che festeggiano l’arrivo dei golpisti (sic), è doveroso chiedere l’incriminazione e l’arresto per alto tradimento dei cittadini italiani Mario Draghi e Giorgio Napolitano. Prego quindi l’eventuale giurista che leggesse queste righe di informarmi sulla procedura per inoltrare una denuncia in tal senso. Se, come temo, essa non esiste, nulla cambia della sostanza di quanto scritto.
 
p.s. Prego i diversi colleghi che usano in Tv, ai dibattiti o in radio i fatti che scopro e denuncio, di almeno citarmi come fonte. Grazie.
 
 

Il presidente uscente rientra, forse si era scordato qualcosa

Il Gattopardo

A volte gl'incubi sembrano non avere mai fine, e con essi alcuni personaggi negativi che sono coloro per i quali fu coniato l'adagio popolare - tanto caro alla mia nonna maremmana -  "L'erbaccia non muore mai".
Dopo le candidature più improbabili per dare l'impressione che ci fosse realmente una ricerca in atto mirata a proporre un cambiamento almeno simbolico, il Sistema avrà pensato che non valeva neanche la pena di rinunciare ad un servitore fedele in cambio di un altro, visto che ormai la gente crede a tutto: da una coppia (dico due) di ologrammi che abbattono tre (dico tre) grattacieli in ferrocemento alle scie di condensazione che non sublimano mai, e quindi non ha più bisogno neanche di apparenze per digerire il dinamismo immobile del Potere.
Inoltre, rieleggendo lo stesso personaggio si risparmiano un sacco di spese di cancelleria.
 
Così, ci siamo evoluti talmente tanto dai primi del novecento che non è neanche più necessario che qualcosa cambi perché tutto rimanga come prima.


sabato 20 aprile 2013

Al peggio non c'è mai fine - PD allo sbando ricandida la sua cariatide

In poche ore mi sono dovuto ricredere: abbiamo schivato Prodi ma "a rischio presidenza" non è solo la Gabanelli, c'è di peggio... .
Secondo una notizia dell'ultim'ora tratta da VoxNews, il Napolitano che non vedevamo l'ora di allontanare con disonore dal Quirinale si ricandida forse allo scopo di riaffermare un immobilismo dinamico che, alla luce della catastrofe ottenuta col colpo di Stato Monti pilotato proprio dal presidente uscente, si è dimostrato eccellente per continuare a traghettare verso il baratro ciò che rimane dell'Italia.
 
Mussolini non si sbagliava...
 
Ripassiamo un po' la storia di questo ex-fascista quindi filosovietico poi filostatunitense (alla faccia della coerenza politica, in ossequio al potere del momento):

- Chi è Giorgio Napolitano

- Tre domande ad un truffatore e rivelazioni sul suo passato

- Censura di Stato: vietato dire la verità su Giorgio Napolitano
 

Schivato Prodi, è la volta della Gabanelli: il Sistema contrattacca

 
Mi piace pensare che il ritiro di Prodi da candidato al Colle ed il conseguente caos all'interno del PD - oppure il contrario, non è che m'interessi più di tanto - si sia verificato grazie all'opera informativa portata avanti da noi blogger "complottisti" ovvero capaci di scorgere dei complotti tanto evidenti che a non vederli si dovrebbe essere etichettati come "non vedenti".
 
Qualcuno, perfino nell'ambito del Bilderberg, si sarà reso conto che un Prodi Presidente, oltre a creare l'acronimo leggibile come "pipì", avrebbe costituito una vera offesa per gli italiani e su vasta scala, per chi conosce i fatti italiani, una vergogna a livello internazionale superiore a quella generata dalla presidenza di Napolitano.
 
Ora non rimane che aspettare che i poteri forti, attraverso il teatrino della politica, designino un nuovo burattino. O forse no, come spera lo Staff di nocensura.com nell'immagine.
Segnalo nel frattempo un commento di Paolo Barnard (giornalista che continuo a stimare nonostante non sia ancora capace di vedere le scie chimiche) sull'improbabile candidatura della Gabanelli a presidente:
 
 "Una costola di Prodi che piace al PD".
 
Ora è il momento di parlare di lei.
 
Articolo di riferimento:
 

giovedì 18 aprile 2013

Le malefatte di un probabile presidente

 
Mentre i due emeriti stronzi della foto se la ridono alle nostre spalle nell'attesa che il Club Bilderberg designi ancora una volta un presidente fantoccio per la nostra scalcagnata repubblica con la erre minuscola, vale la pena di ripassare le malefatte di Romano Prodi a partire dal 1982 fino ad oggi, giusto per essere coscienti di quale infimo livello abbia toccato ormai la nostra politica, asservita sempre più platealmente ad interessi alieni.
Nel senso di estranei alla nazione... .
 
L'elezione di tale sgherro a Presidente della Repubblica da parte del Bilderberg non farebbe altro che confermare la sua sudditanza a tale organizzazione, sudditanza pluridecennale cui l'elezione a Presidente rappresenterebbe il premio finale.
Ricordiamo per inciso che i costi della Presidenza della Repubblica sono superiori a quelli sostenuti per la Corona inglese. Ma la ricchezza da spartire a tali livelli è enorme.

Controstoria di Romano Prodi

 
La ‘complicità’ tra Romano Prodi e Carlo De Benedetti inizia nel luglio 1982, quando Prodi viene nominato presidente dell’IRI, il più grande ente economico dello Stato, in casa di Carlo De Benedetti (proprietario del gruppo Repubblica e L’Espresso e di altre 30 riviste/quotidiani/settimanali/mensili in tutta Italia).
 
L’attività di Prodi dal 1982 al 2007 è stata concentrata principalmente in un solo unico compito: svendere (o regalare) tutti gli enti pubblici dello Stato al suo alleato Carlo De Benedetti a un prezzo irrisorio con bandi truccati.

De Benedetti, dal canto suo, si è poi puntualmente affrettato a rivendere immediatamente tali società al loro reale valore di mercato (di solito 20 volte il loro prezzo d’acquisto) a gruppi stranieri (o addirittura allo Stato stesso, che li ricomprava a prezzi folli), realizzando guadagni incalcolabili a danno degli italiani.
Prodi, per 7 anni guidò l’ IRI dello Stato, concedendo tra l’altro incarichi miliardari alla sua società di consulenza “
Nomisma“, con un evidente conflitto di interessi.
Al termine di questi 7 anni il patrimonio dell’ IRI risultò dimezzato per la cessione di importanti gruppi quali Alfa Romeo e FIAT, passando da 3.959 a 2.102 miliardi. La Ford aveva offerto 2.000 miliardi in contanti per l’Alfa Romeo, ma Prodi la regalò alla FIAT per soli 1000 miliardi a rate e, nel frattempo, lottizzò ben 170 nomine dei quali ben 93 diessini.
Le privatizzazioni dell’IRI fatte da Romano Prodi sono state delle vere e proprie svendite del patrimonio economico italiano a gruppi privati della sinistra (De Benedetti, Coop Rosse) complici del professore, anche se “svendere” un ente pubblico a un decimo del suo valore quando ci sono altri gruppi privati che offrono il doppio, più che una “svendita” fu un regalo o, per essere ancora più precisi, una serie incredibile di furti colossali a danno dello Stato e degli italiani perpetrata impunemente per anni.
Giocando sulle parole e sull’interpretazione dello statuto dell’Ente, Romano Prodi vantò utili inverosimili (12 miliardi e 400 milioni nel 1985), ma la Corte dei Conti, magistratura di sorveglianza, portò alla luce l’enorme falso in bilancio di Prodi: «Il complessivo risultato di gestione dell’Istituto IRI per il 1985, cui concorrono… sia il saldo del conto profitti e perdite sia gli utili e le perdite di natura patrimoniale, corrisponde a una perdita di 980,2 miliardi, che si raffronta a quella di 2.737 miliardi consuntivata nel 1984». La Corte, inoltre, segnalava che le perdite nette nel 1985 erano assommate a 1.203 miliardi contro i 2.347 miliardi del 1984.
 
Romano Prodi si vanta tantissimo che durante i suoi 7 anni alla presidenza dell’ IRI riuscì a far guadagnare utili stratosferici, mentre la verità, come chiarito dalla Corte dei Conti, è che invece di utili stratosferici realizzo perdite stratosferiche, regalando il patrimonio dello Stato e degli Italiani ai suoi amici. Prodi uscì indenne dai processi perché le aziende erano S.P.A. di diritto privato e ,quindi, i dirigenti non erano qualificati come pubblici ufficiali.
La conferma di tutto questo si trova nell’indebitamento dell’Istituto, salito dal 1982 al 1989 da 7.349 a 20.873 miliardi (+184 per cento), e quello del gruppo IRI da 34.948 a 45.672 (+30 per cento). Lo stesso Massimo D’Alema, intervistato da Biagi in televisione, affermò che Romano Prodi, da lui scelto per guidare la coalizione contro Berlusconi, era un «uomo competente» perché quando lasciò l’IRI nel 1989 il bilancio dava un «più 981 miliardi». Fu facile confutare queste affermazioni, facendogli notare che la cifra reale, tenendo contro delle perdite siderurgiche transitate soltanto nel conto patrimoniale, era di «meno» 2.416 miliardi. Il buco reale non fu mai contestato dai diretti interessati.
 
La vera abilità di Romano Prodi è sempre stata di riuscire a prendere soldi dallo Stato a costo zero. La conferma viene da un articolo di Paolo Cirino Pomicino, nel quale rileva che dei 28.500 miliardi erogati dallo Stato a titolo di fondo di dotazione dalla data di nascita dell’IRI, Romano Prodi ne ottenne ben 17.500!
Va poi ricordato anche che, nel 1986, Romano Prodi svendette il più grande gruppo alimentare dello Stato, la SME alla Buitoni sempre a Carlo De Benedetti per soli 393 miliardi, mentre il valore globale della SME, che già soltanto nelle casse aveva più di 600 miliardi di denaro liquido, ma il suo valore globale era di 3.100 miliardi. A Prodi e De Benedetti fu dato torto in primo grado, in Corte d’appello e in Cassazione da ben 15 magistrati, all’unanimità.
Come presidente dell’IRI, svendette anche la Italtel alla Unilever nonostante un conflitto di interessi evidente, essendo consulente di quest’ultima.
Come se tutto questo non bastasse, durante il suo governo nel 1996, regalò 5.000 miliardi alla Fiat per fare una rottamazione e durante i fallimenti Parmalat e Cirio e difese i banchieri che truffarono i risparmiatori e loro ricambiarono, e ricambiano ancora, il favore con i loro giornali schierati.
 
 
"Controstoria" integralmente tratta da CORRETTAinformazione.it

Articolo correlato:
 Prodi a rischio presidenza della Repubblica

foto tratta da NO a Romano PRODI Presidente
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martedì 16 aprile 2013

Prodi a rischio Presidenza della Repubblica: diciamo la verità prima che sia vietato farlo!

" Sono circondato da un mare di stronzi ! "
 
Urge diffondere la verità sui papabili alla presidenza prima che la loro eventuale elezione lo renda legalmente impossibile come si è verificato nel recente caso del blogger anti-Napolitano, indagato per aver manifestato "troppo" chiaramente cosa pensa di lui.


Due stelle e mezzo per un presidente

Apprendo con sdegno dalla TV che la ROSA dei papabili alla massima carica dello Stato comprende incredibilmente uno dei personaggi più negativi che la storia della Repubblica Italiana sia mai stata in grado di esprimere; un personaggio che, pilotato dai padroni banchieri angloamericani che non ha mai cessato di servire fedelmente, è tra i massimi responsabili dello sfacelo della nazione.
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Lo sfacelo infatti è cominciato a seguito della svendita al peggior offerente di alcune delle più importanti industrie nazionali compresa addirittura la stessa Banca d'Italia, concordata nel '92 a danno del Popolo sovrano a bordo del panfilo Britannia, complici i suoi degni compari Draghi ed Amato (ma non solo).
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Praticamente da allora, in qualsiasi occasione si sia trovato investito di una carica istituzionale, non ha mai mancato di arrecare danno al Paese in maniera più o meno significativa fino al secondo grande colpaccio portato a segno assieme ad un altro suo degno compare, Massimo D'Alema, con la sottoscrizione illegittima del Trattato di Lisbona, alias Costituzione Europea, che ha di fatto esautorato la Costituzione Italiana nell'applicazione di articoli che vadano in contrasto col Trattato.
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Eppure c'è qualcuno che vede in lui una persona degna di rappresentarci a tale livello ed eventualmente condizionare lo svolgimento delle scelte politiche come avviò a fare Cossiga in veste di Presidente della Repubblica e più recentemente Napolitano col recente colpo di Stato "Monti".
(Per inciso, quanto a capacità d'impatto negativo, Monti rispetto a Prodi appare un semplice faccendiere bancario impegnato a falsificare bilanci.)
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Tra questi sostenitori pare ci sia niente meno che il 50% circa degli aderenti al MoVimento 5 Stelle, il movimento immobile impegnato a cambiare qualcosa (di marginale) perché tutto rimanga come prima.
Questi sedicenti rivoluzionari evidentemente non hanno la minima idea di che razza di personaggio negativo si nasconda dietro l'apparentemente innocua facciata di un mortadelloide sorpreso nell'atto di defecare.
Questo la dice lunga sulla natura di questo movimento, formato in gran parte da ingenui e sognatori abilmente plagiati e diretti da una ristrettissima elite che conosce bene le dinamiche di gruppo e le tecniche di marketing, di disinformazione e di manipolazione mentale.
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Il "Bologna" non sarebbe il primo fatto presidente ad aver lavorato costantemente contro al suo Paese; lo stesso ultimo che abbiamo (ultimo di fatto ed anche quanto a statura morale) da ex fascista si è trovato poi nella Repubblica ad appoggiare sfacciatamente contro il suo Paese due potenze straniere: prima l'Unione Sovietica e poi gli Stati Uniti d'America.
Ma è chiaro che se si vuole fare carriera politica in maniera tranquilla e garantita bisogna sempre stare dalla parte del più forte... del momento.
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Intanto Prodi si allena a fare il presidente all'americana, correndo a Villa Borghese seguito in auto dalla sua scorta in pieno disprezzo del verde pubblico.
Ma chi ha potere è al di sopra delle leggi e del rispetto per il prossimo, essi sono riservati ai sudditi.
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Articoli di riferimento:
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Integralmente tratto da info archivio

mercoledì 10 aprile 2013

Censura di Stato - Vietato dire la verità su Giorgio Napolitano: indagato un blogger -

Quattro arresti a Roma per "psicoreato"

Due preoccupanti manifestazioni di censura nel nostro Paese. Invece d'indagare i colpevoli dello sfacelo, si tenta di perseguire legalmente chi non è d'accordo col loro operato.
 
"Libertà è poter affermare che due più due fa quattro.
 Se ciò è garantito, tutto il resto segue"
[George Orwell]

 
Credete di vivere in un paese democratico e libero? Lasciate quest’illusione.
Un cittadino italiano di 35 anni che ha “osato” creare un gruppo su Facebook dal titolo «Io odio Napolitano » rischia una condanna a 5 anni, per il reato di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. Come se Napolitano avesse “prestigio” e “onore”.
In un commento l’uomo avrebbe definito Napolitano «stronzo». Certamente un’offesa volgare, che dovrebbe essere trattata come tale e nulla più, non certo passibile di una condanna che non viene comminata neanche a stupratori della peggior specie.
 
Ecco di cosa si occupano gli ispettori della Polizia Postale di Firenze che hanno avuto il tempo di avviare un’indagine sul gruppo (che nel frattempo è stato chiuso), identificando fondatori e iscritti, mentre la pornografia infantile e non, dilaga su internet con incursioni anche su Facebook.
Subito dopo i magistrati, sempre meno seri e sempre meno rispettati dalla popolazione, iniziano la persecuzione di chi ha osato criticare Napolitano con l’invio a raffica di avvisi di garanzia ai frequentatori della pagina. Tra quelli che hanno ricevuto un avviso di garanzia, anche il coneglianese per il quale uno stralcio dell’inchiesta è stato avviato in procura a Treviso, affidato al sostituto procuratore Antonio De Lorenzi, che ha trovato il tempo di chiudere le indagini.
La pena prevista per il reato di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica, è infatti stabilita da un minimo di uno ad un massimo di cinque anni di reclusione: «Quella del mio cliente è stata una leggerezza — commenta il difensore Francesco Serafin —. Su quella pagina ha lasciato un unico post, preso dal momento e senza riflettere. Per quell’unico errore, ora rischia una condanna che pare spropositata se paragonata a quelle per una comune diffamazione». No, il suo cliente ha esercitato il diritto di critica e di opinione che è sacro in un paese democratico e libero.
Intanto pullulano gruppi su Facebook contro il Presidente, a dimostrazione di una crescente insoddisfazione degli Italiani: da «Napolitano non è il mio Presidente» a «Napolitano e le sue frasi ovvie» fino a «Vergognarsi del Presidente Napolitano ». Pagine che hanno migliaia di iscritti e migliaia di «Mi piace». Le chiuderete tutte e processerete tutti, signori lacchè del regime travestiti da novelli Torquemada?
 
Un regime sempre più marcio e sempre più traballante che si regge ormai solo sullo stato di polizia. A Roma si processano quattro ragazzi per “psicoreato”, a Treviso e Firenze per “vilipendio del presidente della repubblica”: in entrambi i casi rischiano cinque anni di carcere a causa di due leggi incompatibili con la libertà e la democrazia: la Mancino e quella che punisce il “vilipensio al presidente”, come se pensare fosse reato e come se divenendo presidente si acquisissero dignità e meriti che non si hanno o peggio, diritti superiori a qualsiasi altro cittadino. Relitti d’epoche oscure.
 
A proposito, noi non odiamo Napolitano, perché l’odio è un sentimento che si riserva ai grandi. Chi svende il proprio paese merita disprezzo.
 
integralmente tratto da VoxNews 
 
 
Lettera dell'Avv. Marra al P.M. Antonio De Lorenzo
 
Le scrivo, dr Antonio De Lorenzi, per dirle perché sta commettendo un gravissimo errore a indagare su DB per aver egli chiamato stronzo Napolitano.
Se DB avesse avuto maggiori consapevolezze giuridiche avrebbe infatti potuto descrivere più compiutamente la tremenda antigiuridicità e perniciosità sociale delle condotte di Napolitano. Ma proprio lo sforzo di darne testimonianza in qualunque modo, come con il chiamarlo stronzo, rende DB meritevole di plauso come cittadino, non di indagini. Di talché mi turba che lei, che della Repubblica è un Procuratore, anziché indagare Napolitano, indaghi DB.
Sì, cortese Dottore, perché – se non lo sa non è colpa sua ma della stampa di regime (che tutto occulta) – ma Napolitano è colui che più di tutti è contiguo a Mario Monti, e che più di tutti ha spinto per la sua elezione a Presidente del Consiglio; e si dà il caso che quell’elezione – secondo quanto si illustra in un numero di fonti internet così elevato da esser d’uopo indagare – è stata decisa nella riunione di St. Moritz, del giugno 2011, dal circolo criminale e occulto Bilderberg.
Ha capito cortese dottore cosa ho scritto? Ho scritto Bilderberg: il circolo cioè che, a detta, da ultimo, anche del Presidente Ferdinando Imposimato, ha alimentato, secondo risultanze processuali, la strategia della tensione usando – osservi – persino le stragi, e che costituisce un’organizzazione criminale rivolta a condizionale occultamente lo sviluppo della democrazia nel mondo.
Tutte cose che Imposimato – lui sì degno di essere prossimo Presidente della Repubblica – ha il grande merito di aver dichiarato per primo tra voi giudici, ma di cui sono al corrente da tempo milioni di persone, anche se chissà perché la magistratura insiste nel continuare a non indagarle.
Cose di cui tutto il mondo sa e che ho descritto in una denunzia (clicchi qui per leggerla) che ho presentato alla Procura di Roma. Una denunzia che è stata tradotta e pubblicata da 62.400 siti di informazione solo in lingua inglese, e che credo lei, prima di indagare chi si duole di Napolitano anziché lui, dovrebbe approfondire.
Lasci stare insomma, la prego, questo giovane uomo, e processi invece me, per darmi così l’occasione di poter dimostrare – nell’interesse del Paese – quel che dico ed essere poi assolto in virtù dell’exceptio veritatis. Perché può riscontrare facilmente quel che dico.
Un’indagine che le chiedo non certo per verificare se Napolitano è stronzo o no, ma se la sua contiguità a Monti implica o no la consapevolezza che è membro del Bilderberg e che è stato eletto Presidente del Consiglio, non dalla politica, bensì, illegalmente, in quella riunione del Bilderberg.
Perché, se questa indagine la inizia, vedrà che, salvo pochi, i principali responsabili della nostra politica, economia, giornalismo e istituzioni, oltre a molti magistrati ed esponenti del Vaticano, sono, peraltro notoriamente, formalmente membri (o contigui di fatto) o del Bilderberg o della Trilatere o dell’Aspen Institute o della massoneria e, indagando, vedrà che tutte queste organizzazioni, ferma restando la parte non occulta delle loro condotte, sono concorsualmente attive, proprio come ha detto Imposimato, nel condizionamento occulto della democrazia, nel crimine del signoraggio e negli altri crimini con i quali le banche ci hanno rovinati e continuano illecitamente e tranquillamente a rovinarci sotto gli occhi di tutti voi PM e giudici d’Italia.
E se per indurla a processare me anziché DB è indispensabile che anch’io chiami stronzo Napolitano, ebbene ce lo chiamo e ce lo richiamo tutte le volte che vuole, purché poi si proceda alle indagini serie, perché ricordo a lei e a tutta la magistratura italiana che ci sono oltre centomila licenziamenti al mese, ed è impossibile fermarli se prima la cosca di cui sopra non viene smascherata e non si confiscano penalmente le quote private della Banca d’Italia.
 
Nel salutarla, mi scusi se colgo l’occasione per informare la rete che è, non solo legittimo ma doveroso, insorgere con ogni mezzo legale contro ogni tentativo di tappare la bocca a DB o a chiunque altro, altrimenti accetteremmo che si possa punire la società perché si duole dei crimini di cui è vittima. E ci mancherebbe ora altro che noi non potessimo chiamare stronzo Napolitano, ma lui – ove dalle anelate indagini risultasse vero – potesse tramare insieme a quel ‘sobrio’ ancorché delirante psicotico di Monti per distruggere le nostre vite.
 
10.4.2013
 
Alfonso Luigi Marra
 
integralmente tratto da SIGNORAGGIO.it
 
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Psicoreato: condannati per aver “pensato”
ROMA – Quattro condanne nel processo per “psicoreato” di alcuni frequentatori del forum Stormfront.org, accusati di incitare all’odio razziale. Il gup di Roma ha condannato a tre anni Daniele Scarpino, 24 anni, a 2 anni e sei mesi Diego Masi, 30 anni e Luca Ciampaglia, 23 anni, entrambi moderatori del forum. E infine a 2 anni e 8 mesi Mirko Viola, 42 anni di Cantu’. Schedarono anche il ministro Riccardi e Gianfranco Fini. Il reato dei quattro ragazzi? Avere scritto quello che pensavano sul web, e per questo arrestati e condannati da un tribunale di fanatici in base ad una legge illegittima e incostituzionale varata da un ministro in odor di mafia.
Il giudice ha disposto per tutti gli arresti domiciliari e, in stile da purga stalinista, la pubblicazione della sentenza sui siti internet dei ministeri della Giustizia e degli Interni. Sempre il “giudice” ha disposto il pagamento di un risarcimento di 5000 euro per lo scrittore Roberto Saviano e il giornalista romano Marco Pasqua. Se puntavano ai soldi, potevamo fare una colletta.
Esce comunque sconfitto il fanatico pm Luca Tescaroli che aveva chiesto 4 anni e 10 mesi per Scarpino, 4 anni e un mese per Masi, 4 anni e 6 mesi per Ciampaglia e 4 anni e 8 mesi per Viola e per tutti anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Una sentenza comunque delirante: da oggi scrivere e pensare è reato. http://voxnews.info/2013/04/08/follia-giudiziaria-a-roma-condannati-a-due-anni-per-psicoreato/
“La sentenza odierna rappresenta un importante precedente: è la prima che riconosce il reato associativo per delle persone che comunicavano, tra di loro, usando la rete di internet – ha commentato l’avvocato di parte civile, Daniele Stoppello – e che manda un segnale chiaro ed inequivocabile agli estremisti del web, che pensano di poter scrivere i loro proclami senza essere mai individuati. Il web non è una terra di nessuno, come forse credevano i quattro imputati, e la polizia postale ha dimostrato che è possibile applicare la legge Mancino anche in casi complessi come questo. Ricordiamo, infatti, che i server del forum Stormfront si trovano in America e che, nonostante la scarsa collaborazione degli Stati Uniti, sia stato possibile risalire agli Ip [Link]
Una sentenza oltre i limiti del paranormale. Roba da “Processo” di Kafka, roba da matti.
La realtà è che questi quattro ragazzi – cosa scrivevano non mi interessa, il punto è la libertà di scrivere, non quello che si scrive – sono finiti ostaggio di una banda di fanatici assetati di vendetta.
I signori Pasqua, Tescaroli, Saviano e Pacifici hanno dimostrato una caratura morale e intellettuale veramente mediocre. Il loro desiderio di “annientare” l’altro attraverso la punizione giudiziaria giocando sul loro potere di mobilitare Pm, Psicopolizia Postale e politici vari è solo a memento non, della loro forza, ma della loro miseria morale, che è già nei loro volti. Li si vede, sono volti cattivi.
Il loro obiettivo non era “punire”, era “annientare” le idee di quattro giovani. Era annientarli attraverso un’assurda e illegittima carcerazione preventiva: perché non era sufficiente punirli, dovevano “ritrattare”. Dovevano “pentirsi”. Per gli inquisitori del reato di pensiero, non è ovviamente sufficiente “zittire” chi non la pensa come loro: questi deve essere annichilito, fino a piegarne la volontà. Fino a “costringerlo” non solo a scrivere in modo “corretto”, ma anche a pensare in modo “corretto”.
Oggi è un giorno buio per tutti. Perché oggi un giudice fanatico ha decretato che “pensare” è reato. E lo ha fatto in base ad una legge incostituzionale. Lo ha fatto contro natura.
I fanatici esultano. Basta leggere le misere e deliranti parole di tal Stoppello.
Gli obiettivi siamo noi. Non gli stupratori. Non gli Zingari che rubano. Non gli assassini. Non i clandestini. Non i rapinatori. Siamo noi che pensiamo. Noi che abbiamo il coraggio di pensare con la nostra testa.
Avviso ai Tescaroli di tutta Italia: continueremo a pensare, continueremo a scrivere. Potrete toglierci la libertà fisica, mai quella morale. Perché noi “siamo”. Voi siete morti prima di nascere, siete anime morte. I vostri pensieri sono deboli, inconsistenti: per questo temete le idee degli altri. Perché vi fanno sentire quanto le vostre “non siano”.
Se qualcuno pensa che, condannando quattro incensurati a due anni per avere “pensato” – e ripeto, non importa quello che hanno pensato – sia il modo per “educare” gli altri, ebbene, ha sbagliato. Da oggi doppio, triplo sforzo contro questo sistema marcio di potere.
Infine una parola a tutti quei giornalisti che si fanno paladini della libertà solo quando questa è per loro. Ai Sallusti, ai Feltri, ai Foa a tutti quelli che si esaltano nel dirsi “liberali”: liberali de che? Se non si è pronti a battersi per la libertà di chi non la pensa come noi, allora non si è uomini degni di definirsi tali.
 
integralmente tratto da Identità.com