lunedì 23 dicembre 2013

Stamina nuoce gravemente alla salute delle lobbyes farmaceutiche

L'ignobile campagna mediatica di delegittimazione del metodo stamina conferma quello che tutte le famiglie dei malati con essa trattati sanno: la cura funziona perfettamente ma è fuori dal controllo delle lobbyes.
Questa come tante altre vere cure alternative.
 
Lo Stato da esse controllato non può ovviamente tollerare l'utilizzo di cure REALI e popolari ma solo la vendita reiterata di farmaci che agiscano - quando agiscono - unicamente sui sintomi e non certo sulle cause delle malattie.
Solo uno sprovveduto, infatti, crederebbe che le Case farmaceutiche siano enti di benefici di carità ed è chiaro che ai loro Consigli di Amministrazione interessa il profitto e non certo la salute della clientela finale. Sa mai, può interessare loro tenerla in vita, preferibilmente sempre malata e sofferente in modo che continui ad acquistare per tutta la vita pacchetti "di cura" ufficiali.
 
Comunque, quando il Sistema esce allo scoperto con campagne del genere vuol dire che ha le spalle al muro inchiodate da verità incontestabili e questo è forse un buon segno.
 
Chi è capace di distinguere immediatamente tra informazione e propaganda riconosce subito i tentativi di occultamento della verità: basta notare le discrepanze ed i capovolgimenti operati nella storia degli ultimi due secoli per rendersi conto di tutte le volte che qualcuno o qualcosa rischia di mettere a repentaglio la stabilità e gli interessi di chi sta al potere; e con questo non mi riferisco certo ai nostri governanti che si limitano ad amministrare potere e direttive imposte da chi comanda veramente. In fondo sono dei servi costretti ad agire contro gli interessi dei propri concittadini e vanno compatiti più che odiati. Quando cercano di agire nei nostri interessi ne pagano le conseguenze, con le dovute proporzioni e contestualizzazioni, da Mussolini a Moro, da Craxi a Berlusconi: ognuno con le sue colpe, forse, ma lasciato libero di agire fino a che, nell'interesse collettivo, non ha cercato di andare a scardinare  qualcosa di più grande e potente di lui.
I metodi con cui il Sistema reagisce sono sempre gli stessi: distruzione dell'immagine pubblica, ridicolizzazione, violento contrasto e, se non basta, eliminazione fisica.
E quando le idee sopravvivono ai loro portatori: demonizzazione delle stesse col metodo della riscrittura della storia e del politicamente corretto, cioè falso.
A volte però riesce a comprare i propri oppositori e le cose "vanno a posto" senza tanto rumore... .
 
Una testimonianza, non un'opinione, sul metodo stamina:
 

domenica 22 dicembre 2013

Luna cinese

Dopo le progressive concessioni degli ultimi anni al Dio Denaro, l'occidentalizzazione della Cina avanza ancora di un passo scimmiottando (ma non erano i giapponesi quelli che copiavano sempre gli occidentali?) quanto già messo in scena decenni prima di loro da USA e URSS.
Gli americani almeno, per la loro fiction lunare si avvalsero della regia di Kubrick... .
 

 
E adesso qualcosa di più serio delle sparate cinesi, gustatevelo nonostante il pessimo taglio:
 

venerdì 13 dicembre 2013

Danilo Calvani, un eroe del nostro tempo

Segue lezione sulle tecniche di disinformazione.

Come si fa a distruggere mediaticamente un leader fino a rendere poco credibile lui e le cose che dice?
Niente di più semplice, quando si ha il controllo delle più potenti armi di persuasione di massa, nell'ordine: televisione, radio e giornali.
Da questo elenco escludo internet per due motivi:
- almeno in Italia, per ricercare informazioni è fruito da una percentuale di cittadini troppo esigua per creare opinioni generalizzate non allineate;
- almeno in Italia non è ancora censurato in maniera capillare tanto che per ogni notizia è fin troppo facile trovare smentita o versione alternativa. Ovviamente è nel mirino dei censori di potere e sono già abbastanza frequenti gli attacchi all'informazione libera a cominciare nientemeno che da dichiarazioni espresse dal capo dello stato (rigorosamente in minuscolo) che probabilmente non ha neanche idea di cosa sia effettivamente la Rete (rigorosamente in maiuscolo).

Su Danilo Calvani, sul suo impegno e sugli attacchi che subisce potete trovare a sufficienza sul link di nocensura che troverete a margine; quello che voglio sottolineare è il palese utilizzo, da parte dei media, di tecniche disinformative già note e classificate dai filosofi greci, utilizzate in gran parte delle rivoluzioni riportate dalla Storia ma che riescono ad ottenere i risultati voluti ancor oggi, soprattutto a danno della popolazione più ignorante ovvero disinformata che, purtroppo ed indiscutibilmente, rappresenta il settore più numeroso della popolazione italiana.
Ed il problema è che nelle sedicenti democrazie si fa finta di tener di conto delle opinioni delle maggioranze. Ovviamente dopo aver fatto credere loro che siano frutto della propria capacità di discernimento... .

Ai neofiti, ma anche a chi ha cominciato da tempo ad aprire gli occhi ed a spalancare le orecchie liberandole dal cerume dei dogmi e della presupponenza, sarà utile la visione e l'ascolto di questo video, suggerito ancora una volta dall'ineffabile nocensura, sulle tecniche retoriche e sofiste normalmente utilizzate dai media e dai politici che vogliono darvi una visione distorta della realtà.
 


- Chi è Danilo Calvani

martedì 15 ottobre 2013

Ancora sull'olo-truffa: l'ultima intervista ad Erich Priebke

L'ultima intervista al comandante Erich Priebke arricchisce di particolari storici interessanti il quadro reale degli accadimenti che hanno caratterizzato il periodo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, uno dei più censurati e stravolti nella memoria storica dell'umanità.
 


INTERVISTA RILASCIATA DA ERICH PRIEBKE A FINE LUGLIO 2013 

D. Sig. Priebke, anni addietro lei ha dichiarato che non rinnegava il suo passato. Con i suoi cento anni di età lo pensa ancora? 

R. Sì.


D. Cosa intende esattamente con questo?

R. Che ho scelto di essere me stesso.


D. Quindi ancora oggi lei si sente nazista.

R. La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung e ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. Il Nazionalsocialismo è scomparso con la sconfitta, e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare.


D. Della visione del mondo di cui lei parla fa parte anche l’antisemitismo.

R. Se le sue domande sono mirate a conoscere la verità è necessario abbandonare i luoghi comuni: criticare non vuol dire che si vuole distruggere qualcuno. In Germania sin dai primi del Novecento si criticava apertamente il comportamento degli ebrei. Il fatto che gli ebrei avessero accumulato nelle loro mani un immenso potere economico e di conseguenza politico, pur rappresentando una parte in proporzione assolutamente esigua della popolazione mondiale, era considerato ingiusto. E’ un fatto che ancora oggi, se prendiamo le mille persone più ricche e potenti del mondo, dobbiamo constatare che una notevole parte di loro sono ebrei, banchieri o azionisti di maggioranza di imprese multinazionali. In Germania poi, specialmente dopo la sconfitta della prima guerra mondiale e l’ingiustizia dei trattati di Versailles, immigrazioni ebraiche dall’est europeo avevano provocato dei veri disastri, con l’accumulo di immensi capitali da parte di questi immigrati in pochi anni, mentre con la repubblica di Weimar la grande maggioranza del popolo tedesco viveva in forte povertà. In quel clima gli usurai si arricchivano e il senso di frustrazione nei confronti degli ebrei cresceva.


D. Quella che gli ebrei abbiano praticato l’usura ammessa dalla loro religione, mentre veniva proibita ai cristiani, è una vecchi storia. Cosa c’è di vero secondo lei?

R. Infatti non è certo una mia idea. Basta leggere Shakespeare o Dostoevskij per capire che simili problemi con gli ebrei sono storicamente effettivamente esistiti, da Venezia a San Pietroburgo. Questo non vuole assolutamente dire che gli unici usurai all’epoca fossero gli ebrei. Ho fatto mia una frase del poeta Ezra Pound: ”Tra uno strozzino ebreo e uno strozzino orfano non vedo nessuna differenza”.


D. Per tutto questo lei giustifica l’antisemitismo?

R. No, guardi, questo non significa che tra gli ebrei non ci siano persone perbene. Ripeto, antisemitismo vuol dire odio, odio indiscriminato. Io anche in questi ultimi anni della mia persecuzione, da vecchio, privato della libertà ho sempre rifiutato l’odio. Non ho mai voluto odiare nemmeno chi mi ha odiato. Parlo solo di diritto di critica e ne sto spiegando i motivi. E le dirò di più: deve considerare che, per loro particolari motivi religiosi, una grossa parte di ebrei si considerava superiore a tutti gli altri esseri umani. Si immedesimava nel “Popolo Eletto da Dio” della Bibbia.


D. Anche Hitler parlava della razza ariana come superiore.

R. Sì, Hitler è caduto anche lui nell’equivoco di rincorrere questa idea di superiorità. Questa è stata una delle cause di errori senza ritorno. Tenga conto comunque che un certo razzismo era la normalità in quegli anni. Non solo a livello di mentalità popolare, ma anche a livello di governi e addirittura di ordinamenti giuridici. Gli Americani, dopo aver deportato le popolazioni africane ed essere stati schiavisti, continuavano a essere razzisti, e di fatto discriminavano i neri. Le prime leggi, definite razziali, di Hitler non limitavano i diritti degli ebrei più di quanto fossero limitati quelli dei neri in diversi stati USA. Stessa cosa per le popolazioni dell’India da parte degli inglesi; e i francesi, che non si sono comportati molto diversamente con i cosiddetti sudditi delle loro colonie. Non parliamo poi del trattamento subìto all’epoca dalle minoranze etniche nell’ex URSS.


D. E quindi come sono andate peggiorando in Germania le cose, secondo lei?

R. Il conflitto si è radicalizzato, è andato crescendo. Gli ebrei tedeschi, americani, inglesi e l’ebraismo mondiale da un lato, contro la Germania che stava dall’altro. Naturalmente gli ebrei tedeschi si sono venuti a trovare in una posizione sempre più difficile. La successiva decisione di promulgare leggi molto dure resero in Germania la vita veramente difficile agli ebrei. Poi nel novembre del 1938 un ebreo, un certo Grynszpan, per protesta contro la Germania uccise in Francia un consigliere della nostra ambasciata, Ernest von Rath. Ne seguì la famosa “Notte dei cristalli’”. Gruppi di dimostranti ruppero in tutto il Reich le vetrine dei negozi di proprietà degli ebrei. Da allora gli ebrei furono considerati solo e soltanto come nemici. Hitler dopo aver vinto le elezioni, li aveva in un primo tempo incoraggiati in tutti i modi a lasciare la Germania.

Successivamente, nel clima di forte sospetto nei confronti degli ebrei tedeschi, causato dalla guerra e di boicottaggio e di aperto conflitto con le più importanti organizzazioni ebraiche mondiali, li rinchiuse nei lager, proprio come nemici. Certo per molte famiglie, spesso senza alcuna colpa, questo fu rovinoso.


D. La colpa quindi di ciò che gli ebrei hanno subìto secondo lei sarebbe degli ebrei stessi?

R. La colpa è un po’ di tutte le parti. Anche degli alleati che scatenarono la seconda guerra mondiale contro la Germania, a seguito della invasione della Polonia, per rivendicare territori dove la forte presenza tedesca era sottoposta a continue vessazioni. Territori posti dal trattato di Versailles sotto il controllo del neonato Stato polacco. Contro la Russia di Stalin e la sua invasione della restante parte della Polonia nessuno mosse un dito. Anzi, a fine conflitto, ufficialmente nato per difendere proprio l’indipendenza della Polonia dai tedeschi, fu regalato senza tanti complimenti tutto l’est europeo, Polonia compresa, a Stalin.


D. Quindi, politica a parte, lei sposa le teorie storiche revisioniste.

R. Non capisco perfettamente cosa si intenda per revisionismo. Se parliamo del processo di Norimberga del 1945 allora posso dirle che fu una cosa incredibile, un grande palcoscenico creato a posta per disumanizzare di fronte all’opinione pubblica mondiale il popolo tedesco e i suoi capi. Per infierire sullo sconfitto oramai impossibilitato a difendersi.


D. Su quali basi afferma questo?

R. Cosa si può dire di un autonominatosi tribunale che giudica solo i crimini degli sconfitti e non quelli dei vincitori; dove il vincitore è al tempo stesso pubblica accusa, giudice e parte lesa e dove gli articoli di reato erano stati appositamente creati successivamente ai fatti contestati, proprio per condannare in modo retroattivo? Lo stesso presidente americano Kennedy ha condannato quel processo definendolo una cosa “disgustosa”, in quanto “si erano violati i princìpi della costituzione americana per punire un avversario sconfitto”.


D. Se intende dire che il reato di crimini contro l’umanità con cui si è condannato a Norimberga non esisteva prima che fosse contestato proprio da quel tribunale internazionale, c’è da dire in ogni caso che le accuse riguardavano fatti comunque terribili.

R. A Norimberga i tedeschi furono accusati della strage di Katyn, poi nel 1990 Gorbaciov ammise che erano stati proprio loro stessi russi accusatori, ad uccidere i ventimila ufficiali polacchi con un colpo alla nuca nella foresta di Katyn. Nel 1992 il presidente russo Eltsin produsse anche il documento originale contenente l’ordine firmato da Stalin. I tedeschi furono anche accusati di aver fatto sapone con gli ebrei. Campioni di quel sapone finirono nei musei USA, in Israele e in altri Paesi. Solo nel 1990 un professore della università di Gerusalemme studiò i campioni dovendo infine ammettere che si trattava di un imbroglio.


D. Sì, ma i campi di concentramento non sono un’invenzione dei giudici di Norimberga.

R. In quegli anni terribili di guerra, rinchiudere nei lager (in italiano sono i campi di concentramento) popolazioni civili che rappresentavano un pericolo per la sicurezza nazionale era una cosa normale. Nell’ultimo conflitto mondiale l’hanno fatto sia i russi che gli USA. Questi ultimi in particolare con i cittadini americani di origine orientale.


D. In America, però, nei campi di concentramento per le popolazioni di etnia giapponese non c’erano le camere a gas!

R. Come le ho detto, a Norimberga sono state inventate una infinità di accuse, Per quanto riguarda quella che nei campi di concentramento vi fossero camere a gas aspettiamo ancora le prove. Nei campi i detenuti lavoravano. Molti uscivano dal lager per il lavoro e vi facevano ritorno la sera. II bisogno di forza lavoro durante la guerra è incompatibile con la possibilità che allo stesso tempo, in qualche punto del campo, vi fossero file di persone che andavano alla gasazione. L’attività di una camera a gas è invasiva nell’ambiente, terribilmente pericolosa anche al suo esterno, mortale. L’idea di mandare a morte milioni di persone in questo modo, nello stesso luogo dove altri vivono e lavorano senza che si accorgano di nulla è pazzesca, difficilmente realizzabile anche sul piano pratico.


D. Ma lei quando ha sentito parlare per la prima volta del piano di sterminio degli ebrei e delle camere a gas?

R. La prima volta che ho sentito di cose simili la guerra era finita, e io mi trovavo in un campo di concentramento inglese, ero insieme a Walter Rauff. Rimanemmo entrambi allibiti. Non potevamo assolutamente credere a fatti così orribili: camere a gas per sterminare uomini, donne e bambini. Se ne parlò con il colonnello Rauff e con gli altri colleghi per giorni. Nonostante fossimo tutti SS, ognuno al nostro livello con una particolare posizione nell’apparato nazionalsocialista, mai a nessuno di noi erano giunte alle orecchie cose simili.

Pensi che anni e anni dopo venni ha sapere che il mio amico e superiore Walter Rauff, che aveva diviso con me anche qualche pezzo di pane duro nel campo di concentramento, veniva accusato di essere l’inventore di un fantomatico autocarro di gasazione. Cose di questo genere le può pensare solo chi non ha conosciuto Walter Rauff.


D. E tutte le testimonianze della esistenza delle camere a gas?

R. Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli Americani a Dachau. Testimonianze che si possono definire affidabili sul piano giudiziario o storico a proposito delle camere a gas non ce ne sono; a cominciare da quelle di alcuni degli ultimi comandanti e responsabili dei campi, come per esempio quella del più noto dei comandanti di Auschwitz , Rudolf Höss. A parte le grandi contraddizioni della sua testimonianza, prima di deporre a Norimberga fu torturato e dopo la testimonianza per ordine dei russi gli tapparono la bocca impiccandolo. Per questi testimoni, ritenuti preziosi dai vincitori, le violenze fisiche e morali in caso di mancanza di condiscendenza erano insopportabili; le minacce erano anche di rivalsa sui familiari. So per l’esperienza personale della mia prigionia e quella dei miei colleghi, come, da parte dei vincitori, venivano estorte nei campi di concentramento le confessioni ai prigionieri, i quali spesso non conoscevano nemmeno la lingua inglese. Poi il trattamento riservato ai prigionieri nei campi russi della Siberia oramai è cosa nota, si doveva firmare qualunque tipo di confessione richiesta; e basta.


D. Quindi per lei quei milioni di morti sono un’invenzione.

R. Io ho conosciuto personalmente i lager. L’ultima volta sono stato a Mauthausen nel maggio del 1944 a interrogare il figlio di Badoglio, Mario, per ordine di Himmler. Ho girato quel campo in lungo e in largo per due giorni. C’erano immense cucine in funzione per gli internati e all’interno anche un bordello per le loro esigenze. Niente camere a gas. Purtroppo tanta gente è morta nei campi, ma non per una volontà assassina. La guerra, le condizioni di vita dure, la fame, la mancanza di cure adeguate si sono risolti spesso in un disastro. Però queste tragedie dei civili erano all’ordine del giorno non solo nei campi ma in tutta la Germania, soprattutto a causa dei bombardamenti indiscriminati delle città.


D. Quindi lei minimizza la tragedia degli ebrei: l’Olocausto?

R. C’è poco da minimizzare: una tragedia è una tragedia. Si pone semmai un problema di verità storica. I vincitori del secondo conflitto mondiale avevano interesse a che non si dovesse chiedere conto dei loro crimini. Avevano raso al suolo intere città tedesche, dove non vi era un solo soldato, solo per uccidere donne, bambini e vecchi e così fiaccare la volontà di combattere del loro nemico. Questa sorte è toccata ad Amburgo, Lubecca, Berlino, Dresda e tante altre città. Approfittavano della superiorità dei loro bombardieri per uccidere i civili impunemente e con folle spietatezza. Poi è toccato alla popolazione di Tokyo e infine con le atomiche ai civili di Nagasaki e Hiroshima. Per questo era necessario inventare dei particolari crimini commessi dalla Germania e reclamizzarli tanto da presentare i tedeschi come creature del male e tutte le altre sciocchezze: soggetti da romanzo dell’orrore su cui Hollywood ha girato centinaia di film.

Del resto da allora il metodo dei vincitori della seconda guerra mondiale non è molto cambiato: a sentire loro esportano la democrazia con cosiddette missioni di pace contro le canaglie, descrivono terroristi che si sono macchiati di atti sempre mostruosi, inenarrabili. Ma in pratica attaccano soprattutto con l’aviazione chi non si sottomette. Massacrano militari e civili che non hanno i mezzi per difendersi. Alla fine, tra un intervento umanitario e l’altro nei vari Paesi, mettono sulle poltrone dei governi dei burattini che assecondano i loro interessi economici e politici.


D. Ma allora certe prove inoppugnabili come filmati e fotografie dei lager come le spiega?

R. Quei filmati sono un’ulteriore prova della falsificazione: Provengono quasi tutti dal campo di Bergen Belsen. Era un campo dove le autorità tedesche inviavano da altri campi gli internati inabili al lavoro. Vi era all’interno anche un reparto per convalescenti. Già questo la dice lunga sulla volontà assassina dei tedeschi. Sembra strano che in tempo di guerra si sia messo in piedi una struttura per accogliere coloro che invece si volevano gasare. I bombardamenti alleati nel 1945 hanno lasciato quel campo senza viveri, acqua e medicinali. Si è diffusa un’epidemia di tifo petecchiale che ha causato migliaia di malati e morti. Quei filmati risalgono proprio a quei fatti, quando il campo di accoglienza di Bergen Belsen devastato dall’epidemia, nell’aprile 1945, era ormai nelle mani degli alleati. Le riprese furono appositamente girate, per motivi propagandistici, dal regista inglese Hitchcock, il maestro dell’horror. E’ spaventoso il cinismo, la mancanza di senso di umanità con cui ancora oggi si specula con quelle immagini. Proiettate per anni dagli schermi televisivi, con sottofondi musicali angoscianti, si è ingannato il pubblico associando, con spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cui non avevano invece nulla a che fare. Un falso!


D. II motivo di tutte queste mistificazioni, secondo lei, sarebbe coprire i propri crimini da parte dei vincitori?

R. In un primo tempo fu così. Un copione uguale a Norimberga fu inventato anche dal Generale McArthur in Giappone con il processo di Tokyo. In quel caso per impiccare si escogitarono altre storie e altri crimini. Per criminalizzare i giapponesi che avevano subìto la bomba atomica, si inventarono all’epoca persino accuse di cannibalismo.


D. Perché in un primo tempo?

R. Perché successivamente la letteratura sull’Olocausto è servita soprattutto allo stato di Israele per due motivi. Il primo è chiarito bene da uno scrittore ebreo figlio di deportati: Norman Finkelstein. Nel suo libro “L’industria dell’Olocausto” spiega come questa industria abbia portato, attraverso una campagna di rivendicazioni, risarcimenti miliardari nelle casse di istituzioni ebraiche e in quelle dello stato di Israele. Finkelstein parla di “un vero e proprio racket di estorsioni”. Per quanto riguarda il secondo punto, lo scrittore Sergio Romano, che non è certo un revisionista, spiega che, dopo la “guerra del Libano”, lo stato di Israele ha capito che incrementare ed enfatizzare la drammaticità della “letteratura sull’Olocausto” gli avrebbe portato vantaggi nel suo contenzioso territoriale con gli arabi e “una sorta di semi immunità diplomatica”.


D. In tutto il mondo si parla dell’Olocausto come sterminio, lei ha dei dubbi o lo nega recisamente?

R. I mezzi di propaganda di chi oggi detiene il potere globale sono inarginabili. Attraverso una sottocultura storica appositamente creata e divulgata da televisione e cinematografia, si sono manipolate le coscienze, lavorando sulle emozioni. In particolare le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio.

Come le ho detto, siamo da quasi 70 anni in attesa delle prove dei misfatti contestati al popolo tedesco. Gli storici non hanno trovato un solo documento che riguardasse le camere a gas. Non un ordine scritto, una relazione o un parere di un’istituzione tedesca, un rapporto degli addetti. Nulla di nulla.

Nell’assenza di documenti, i giudici di Norimberga hanno dato per scontato che il progetto che si intitolava “Soluzione finale del problema ebraico” allo studio nel Reich, che vagliava le possibilità territoriali di allontanamento degli ebrei dalla Germania e successivamente dai territori occupati, compreso il possibile trasferimento in Madagascar, fosse un codice segreto di copertura che significava il loro sterminio. E’ assurdo! In piena guerra, quando eravamo ancora vincitori sia in Africa che in Russia, gli ebrei, che erano stati in un primo tempo semplicemente incoraggiati, vennero poi fino al 1941 spinti in tutti i modi a lasciare autonomamente la Germania. Solo dopo due anni dall’inizio della guerra cominciarono i provvedimenti restrittivi della loro libertà.


D. Ammettiamo allora che le prove di cui lei parla vengano fuori. Parlo di un documento firmato da Hitler o da un altro gerarca. Quale sarebbe la sua posizione?

R. La mia posizione è di condanna tassativa per fatti del genere. Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare. Quello che è successo agli indiani d’America, ai kulaki in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e in Francia, così come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. Entrambi i capi di Stato non rispettarono volutamente la convenzione di Ginevra per infierire fino alla tragedia. Tutti episodi, ripeto, da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state. Quelle reali però, non quelle inventate per propaganda.


D. Lei ammette quindi la possibilità che queste prove, sfuggite a una eventuale distruzione fatta dai tedeschi alla fine del conflitto, potrebbero un giorno venir fuori?

R. Le ho già detto che certi fatti vanno condannati in assoluto. Quindi, se poniamo anche solo per assurdo che un domani si dovessero trovare prove su queste camere a gas, la condanna di cose così orribili, di chi le ha volute e di chi le ha usate per uccidere, dovrebbe essere indiscussa e totale. Vede, in questo senso ho imparato che nella vita le sorprese possono non finire mai. In questo caso però credo di poterle escludere con certezza, perché per quasi sessanta anni i documenti tedeschi, sequestrati dai vincitori della guerra, sono stati esaminati e vagliati da centinaia e centinaia di studiosi, sicché, ciò che non è emerso finora difficilmente potrà emergere in futuro.

Per un altro motivo devo poi ritenerlo estremamente improbabile, e le spiego il perché: a guerra già avanzata, i nostri avversari avevano cominciato a insinuare sospetti su attività omicide nei Lager. Parlo della dichiarazione interalleata dei dicembre 1942, in cui si diceva genericamente di barbari crimini della Germania contro gli ebrei e si prevedeva la punizione dei colpevoli. Poi, alla fine del 1943, ho saputo che non si trattava di generica propaganda di guerra, ma che addirittura i nostri nemici pensavano di fabbricare false prove su questi crimini. La prima notizia la ebbi dal mio compagno di corso, e grande amico, Capitano Paul Reinicke, che passava le sue giornate a contatto con il numero due del governo tedesco, il Reichsmarschall Goering: era il suo capo scorta. L’ultima volta che lo vidi mi riferì del progetto di vere e proprie falsificazioni. Goering era furibondo per il fatto che riteneva queste mistificazioni infamanti agli occhi del mondo intero. Proprio Goering, prima di suicidarsi, contestò violentemente di fronte al tribunale di Norimberga la produzione di prove falsificate.

Un altro accenno lo ebbi successivamente dal capo della polizia Ernst Kaltenbrunner, l’uomo che aveva sostituito Heydrich dopo la sua morte e che fu poi mandato alla forca a seguito del verdetto di Norimberga. Lo vidi verso la fine della guerra per riferirgli le informazioni raccolte sul tradimento dei Re Vittorio Emanuele. Mi accennò che i futuri vincitori erano già all’opera per costruire false prove di crimini di guerra ed altre efferatezze che avrebbero inventato sui lager a riprova della crudeltà tedesca. Stavano già mettendosi d’accordo sui particolari di come inscenare uno speciale giudizio per i vinti.

Soprattutto però ho incontrato nell’agosto 1944 il diretto collaboratore del generale Kaltenbrunner, il capo della Gestapo, generale Heinrich Müller. Grazie a lui ero riuscito a frequentare il corso allievi ufficiali. A lui dovevo molto e lui era affezionato a me. Era venuto a Roma per risolvere un problema personale del mio comandante, ten. colonnello Herbert Kappler. In quei giorni la quinta armata americana stava per sfondare a Cassino, i russi avanzavano verso la Germania. La guerra era già inesorabilmente persa. Quella sera mi chiese di accompagnarlo in albergo. Essendoci un minimo di confidenza mi permisi di chiedergli maggiori dettagli sulla questione. Mi disse che tramite l’attività di spionaggio si aveva avuto conferma che il nemico, in attesa della vittoria finale, stava tentando di fabbricare le prove di nostri crimini per mettere in piedi un giudizio spettacolare di criminalizzazione della Germania una volta sconfitta. Aveva notizie precise ed era seriamente preoccupato. Sosteneva che di questa gente non c’era da fidarsi, perché non avevano senso dell’onore né scrupoli. Allora ero giovane e non diedi il giusto peso alle sue parole, ma le cose poi di fatto andarono proprio come il generale Müller mi aveva detto. Questi sono gli uomini, i gerarchi, che secondo quanto oggi si dice avrebbero dovuto pensare e organizzare lo sterminio degli ebrei con le camere a gas! Lo considererei ridicolo, se non si trattasse di fatti tragici.

Per questo quando gli americani nel 2003 hanno aggredito l’Iraq con la scusa che possedeva “armi di distruzione di massa”, con tanto di falso giuramento di fronte al consiglio di sicurezza dell’ONU del Segretario di stato Powel, proprio loro che quelle armi erano stati gli unici a usarle in guerra, io mi sono detto: niente di nuovo!


D. Lei da cittadino tedesco sa che alcune leggi in Germania, Austria, Francia, Svizzera puniscono con il carcere chi nega I’Olocausto?

R. Sì, i poteri forti mondiali le hanno imposte e tra poco le imporranno anche in Italia. L’inganno sta proprio nel far credere alla gente che chi, per esempio, si oppone al colonialismo israeliano e al sionismo in Palestina sia antisemita; chi si permette di criticare gli ebrei sia sempre e comunque antisemita; chi osa chiedere le prove della esistenza di queste camere a gas nei campi di concentramento, è come se approvasse una idea di sterminio degli ebrei. Si tratta di una falsificazione vergognosa. Proprio queste leggi dimostrano la paura che la verità venga a galla. Ovviamente si teme che dopo la campagna propagandistica fatta di emozioni, gli storici si interroghino sulle prove, gli studiosi si rendano conto delle mistificazioni. Proprio queste leggi apriranno gli occhi a chi ancora crede nella libertà di pensiero e nella importanza della indipendenza nella ricerca storica.

Certo, per quello che ho detto posso essere incriminato, la mia situazione potrebbe addirittura ancora peggiorare ma dovevo raccontare le cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era un dovere nei confronti del mio Paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per il riscatto e la dignità del mio popolo.



L'immagine utilizzata è tratta dall'interessante articolo storico:

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http://olodogma.com/wordpress/2012/10/10/0010-il-numero-dei-morti-di-auschwitz-jurgen-graf-contro-fritjof-meyerchiamatemi-pure-meyer-un-addio-allovvieta/#more-105

giovedì 19 settembre 2013

Terrorismo Internazionale, Vicende della vita privata di Berlusconi, Femminicidio ovvero Tecniche di Distrazione di Massa

Questo ottimo articolo del giornalista Furio Stella, dimostra con dati alla mano che il tanto pubblicizzato "femminicidio" rientra nelle armi di distrazione di massa usate dai media mainstream: notizie inventate o amplificate per distogliere l'attenzione dei sudditi dalle cose veramente serie e importanti.
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Femminicidio: la nuova legge approva alla Camera ma i delitti non sono in aumento e in Europa si uccide più che in Italia
 
di Furio Stella per www.disinformazione.it – 20 agosto 2013 - effervescienza@yahoo.it
 
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Il decreto legge sul femminicidio approda (oggi) alla Camera per la sua approvazione. Sul tavolo, il pacchetto di nuove norme varate d’urgenza dal governo che prevedono pene più severe (arresti in flagranza, querela irrevocabile, aggravanti per coniuge e compagno anche non conviventi, etc.) per contrastare l’ondata di delitti, praticamente uno ogni tre giorni, che dall’inizio dell’anno hanno una donna come vittima.
Sul fenomeno - omicidi efferati, dunque particolarmente odiosi e inaccettabili in un contesto civile - si sono mobilitati in tanti. Peccato che in tanta mobilitazione sia mancato l’elemento più importante sul piano dell’informazione, e cioè i dati.
Il ministero dell’Interno, che sarebbe il primo deputato a fornirne, non ne ha. Il chè è già un dato preoccupante. Quei pochi che ci sono provengono o da data-base giornalistici, o dall’Istat (ma sono fermi al 2009), o da qualche istituto di ricerca indipendente come l’Eures. Pochi ma buoni? Se sì, è sorprendente come i dati a disposizione dicano cose diverse da quella che è la percezione del fenomeno. Nel senso che, nonostante quello che possa far supporre l’amplificazione data dai media, non è assolutamente vero che il 2013 (81 le vittime dall’inizio dell’anno fino a oggi) sia una sorta di anno record per quanto riguarda i femminicidi.
Né che questi ultimi siano in qualche misura aumentati rispetto agli anni scorsi. Dai giornali, difatti, si apprende che nel 2012 le donne uccise in Italia (nel 75% dei casi dal partner o dall’ex partner, e al 63% fra le mura di casa) sono state 124, e 137 nel 2011. Secondo l’Istat, le cui statistiche coprono il periodo dal 1992 al 2009, i femminicidi sono passati da 186 (1992) a 131 (2009), il che farebbe pensare a un fenomeno addirittura in calo.
In realtà non è nemmeno così, perché nel periodo sono presenti oscillazioni che, secondo l’Eures, vanno da 98 (i minimi storici di delitti verificatisi nel 2005 e nel 2007) ai 199 del 2000, anno record in negativo dell’ultimo ventennio. Insomma, a spanne i dati indicano che si tratta di un fenomeno costante nel tempo, e con una media che si attesta più o meno sui 120 casi l’anno, dunque 10 al mese. Ossia circa dieci volte di meno delle donne suicide o dei morti sul lavoro, per arginare i quali non risultano provvedimenti legislativi in arrivo.
Detto della differenza fra i fatti e la loro percezione - fenomeno sociologicamente tutt’altro che nuovo quando si ha a che fare con il tam-tam di giornali e tv - dai dati reali arriva un’altra fragorosa smentita, e cioè l’analisi secondo cui alla base dell’ondata di femminicidi nel nostro paese ci sia il maschilismo degli italiani. Frutto, sempre secondo la vulgata, non solo di mamme iperprotettive o castranti, ma più in generale di una società maschilista (la pubblicità osèe, la donna oggetto, le discriminazioni sul lavoro) ancora imbevuta di quella non-cultura per la quale per esempio fino al 1981 era ancora valido nel nostro codice penale il delitto d’onore che di fatto “derubricava” l’uccisione del partner fedifrago con pene da 3 fino a un massimo di 7 anni (praticamente come dare fuoco a uno scooter…).
Oddio, il discorso in generale è vero, se è vero che sono un milione e mezzo le donne italiane che hanno denunciato violenze dei loro partner, e che secondo magistratura e forze dell’ordine rappresenterebbero solo la punta dell’iceberg (il 6-7%) delle violenze di genere. E’ anche vero però che se paragoniamo l’Italia con gli altri paesi europei, i dati dicono un’altra cosa. E cioè che si uccidono molte più donne in Francia, in Germania e anche nella Svezia culla dell’emancipazione femminile. Secondo l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, difatti in Germania negli anni Ottanta i femminicidi erano il doppio che in Italia. Mentre il paese europeo dove si ammazzano più donne è di gran lunga sapete chi? La Finlandia, in media 4-5 volte più che da noi. E dove, sempre in proporzione al numero degli abitanti, vantano anche il poco esaltante record europeo degli omicidi maschili. Dal che si deduce: o il maschio italiano non è affatto maschilista. O, se lo è, lo è meno dei suoi colleghi europei
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Articolo correlato: Femminicidio o italianicidio?

venerdì 17 maggio 2013

Trattative Stato-Mafia: Napolitano, Grasso e Ciampi citati al processo


I PM di Palermo che indagano sulla Trattativa Stato-mafia hanno citato come testi al processo, che si aprirà il 27 maggio in corte d’Assise, Giorgio Napolitano, Pietro Grasso e Carlo Azeglio Ciampi.
Napolitano dovrebbe essere sentito, se i giudici accoglieranno la richiesta, in ordine alle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris
D’Ambrosio nella lettera del 18-6-2012″, concernenti il timore del dottor D’Ambrosio “di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi, nel periodo tra il 1989 e il 1993″.

 
I PM vogliono dunque ricostruire il contesto in cui maturarono le telefonate fra Nicola Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio, telefonate che, ricordiamolo, SONO STATE DISTRUTTE PER COPRIRE L’INTOCCABILE (*)
Anche la seconda carica dello Stato, Piero Grasso, dovrà riferire sulla questione.
Ecco, perché invece di pontificare sciocchezze su gay e “omofobia”, Napolitano non ci dice cosa si sono detti lui e Mancino.
 
 
 
 

giovedì 9 maggio 2013

Amministrative romane: Marra come Ron Paul

Pochi cittadini non americani al mondo, e forse neanche tutti quelli americani, sanno che le elezioni presidenziali che videro la consacrazione programmata del primo presidente USA nato all'estero (in barba alla Costituzione, Obama è nato in Kenya e non ad Honolulu come cita la biografia disinformativa di Wikipedia) vedevano il lizza tre candidati importanti e papabili, e non solo due.
Del resto, c'è ancora qualcuno che è convinto che gli edifici del WTC demoliti l'11 settembre siano solo due e non tre.
 
Il terzo candidato, il più importante per un vero cambiamento, era Ron Paul, l'unica vera alternativa al partito unico dell banche che sosteneva Obama e finanziava sia Obama che i suoi finti antagonisti McCain e poi Romney.
 
Parimenti, le elezioni romane vedono il candidato più pericoloso, l'unico che può veicolare un cambiamento radicale per non dire epocale (altro che grillini...), censurato ed oscurato dai principali media che si occupano di politica locale e nazionale.
Ciò, nonostante sia supportato da ben 10 liste!
Ecco il messaggio unitario sottoscritto da 8 di loro:

"Prima di credere a chi promette, chiedigli dove prenderà i soldi. Se tergiversa, è perché vuol nascondere che si possono prendere solo dalle banche, che rubano il 90% dei soldi della società. Significa che è della setta dei massoni deviati o membri bilderberg di cui, a partire dai Letta, sono zeppi governo, partiti e media. Hanno svenduto Roma e l’Italia alla finanza internazionale e alle banche. Sono tutti ‘dentro’, anche Grillo e Vendola che fingono di contrastarli. Stiamo con Marra perché è il solo che li contrasta davvero, e con le proposte."

Firmato: Fronte Giustizialista, Pensioni e Dignità, Dimezziamo lo Stipendio ai Politici, No alla Chiusura degli Ospedali, Viva l’Italia, Forza Roma, La Zampa-Animalisti e Ambientalisti, Lega Italica.

Approfondimento:

- http://www.signoraggio.it/marra-candidato-sindaco-di-roma-per-dieci-liste-leggi-il-programma/


Articolo di riferimento:
- Ron Paul il candidato censurato
 

domenica 5 maggio 2013

Femminicidio o italianicidio?

 
A causa della limitata ricezione di canali radio nella zona in cui mi trovavo ieri mattina, in diverse faccende affaccendato, tra un brano musicale e l'altro stavo sopportando senza un particolare interesse le facezie di una coppia di conduttori impoverite per altro da immancabili interventi esterni.
In questo quadro, le orecchie mi si drizzano (forse in un'altra vita ero un cane, come sostiene chi mi conosce bene) quando colgo l'improbabile definizione di "femminicidio"...
 
...prima di continuare, e prima che qualche lettore disinteressato dalla premessa smetta di continuare la lettura, devo illustrare alcuni aspetti della mia particolare formazione culturale.
Ancora nei primi degli anni '60, esisteva un solo canale televisivo, denominato "Nazionale" in quanto non esistendo un "secondo" non poteva essere denominato "primo".
Questo canale trasmetteva in limitate fasce orarie che andavano dalla tarda mattinata alla sera ad uso sostanzialmente di due categorie di spettatori: quelli che avevano la TV a casa e quelli che la seguivano nei locali pubblici come circoli (i famosi circoli degli anni '60) e bar.
Tra questi ultimi in particolare, si trovava una consistente fetta di quell'11% di analfabeti che contava allora la nazione - un dato forse superiore a quello del tardo periodo borbonico (per chi non lo sapesse, lo Stato borbonico delle Due Sicilie era uno dei più "acculturati" del mondo, se non il più acculturato in assoluto, prima che fosse distrutto ed annesso forzatamente alla nascente creazione inglese denominata "Italia"- piegando sanguinosamente la resistenza popolare, nel corso di 11 lunghi anni).
Dov'ero rimasto?
Ah già, le trasmissioni del Nazionale.
La fascia pomeridiana era dedicata per lo più ai bambini e, con un apposito quanto storico programma che andava sotto il nome di "Non è Mai Troppo Tardi", agli analfabeti.
In questo ambito, l'allora giovane ed appassionato pedagogo Alberto Manzi insegnava i fondamenti della comunicazione scritta a chi non era mai stato a scuola, avvalendosi di disegni che illustravano visivamente i contesti (notare il paesaggio rurale che si scorge nella foto).
Bene, siccome per volere del mio apprensivo padre, invece di giocare per strada con gli altri bambini passavo i pomeriggi in casa (almeno quando lui si trovava nelle vicinanze...) quando ero stanco del Lego, del Meccano, delle automobiline Polistil e di arrampicarmi sui mobili di casa, accendevo la TV e la guardavo... anzi "assistevo ad un programma televisivo" come pretendeva si specificasse il mio futuro maestro delle elementari.
E già, perché questo succedeva quando avevo solo quattro anni.
Il risultato fu che dopo un po' di trasmissioni, i miei genitori si accorsero che avevo imparato a leggere ed a scrivere per conto mio.
Questo non per sottolineare la mia genialità ma per provare la grande capacità didattica del Maestro Manzi.
Quello che ci guadagnai, fu essere spedito a scuola un anno prima.
In tale contesto, la mia predisposizione per la matematica mi portò ad eccellere ben presto... nell'analisi logica e quindi grammaticale (non v'è alcuna differenza di approccio tra l'analisi logica e quella matematica vera e propria). Divenni padrone della materia perché mi piaceva e mi veniva naturale (cioè logico) catalogare ed individuare una funzione per tutte le parti di un discorso.
Divenni così bravo che il mio (bravissimo anche lui) maestro, si avvaleva della mia collaborazione per correggere i compiti dei miei compagni, nonostante avessoro tutti (almeno) un anno più di me.
 
La mia forma mentis è da allora rimasta più o meno inalterata (si dice che il carattere di un bambino si delinei entro i primi cinque anni di vita e non a caso i Gesuiti, grandi maestri della persuasione, si vantano del fatto che un bambino vissuto con loro per i suoi primi sei anni, rimarrà gesuita per sempre).
Quindi, quando colgo un errore grammaticale, lessicale o anche solo di forma in uno scritto o nel parlato, la mia attenzione non può che essere attratta da esso e porlo in evidenza con un ideale sottolineatura rossa o blu, secondo la sua gravità... .
 
Dopo questa puntualizzazione, torniamo al "femminicidio".
Sono sintomatici dei nostri tempi, intesi come ultimi duemila anni circa e forse ancor di più, i reiterati e continuati tentativi del Potere di dividerci in categorie e fazioni all'unico scopo di controllarci meglio.
L'augusto Cesare ci riusciva seminando zizzania tra le popolazioni sottomesse, nei giorni nostri questo obiettivo è perseguito dalla disinformazione di regime o dalle ideologie.
Oggi, il gioco del calcio persegue molto bene questo scopo dividendo la nazione in tifoserie in acerrimo contrasto tra di loro tanto da far invidia alle contrade senesi ma anche concetti privi di senso come la Lotta di Classe od il Femminismo, è chiaro che sono stati creati al solo scopo di disgregare la società aizzandola verso falsi responsabili e falsi nemici.
Sostenevo questo già negli anni '70 rischiando linciaggi (non solo) ideologici nella Toscana degli Anni di Piombo e ne ho sempre più conferma col passare del tempo e delle esperienze.
 
I due conduttori citati in apertura lanciavano una notizia o più esattamente una campagna su di una presunta recente recrudescenza di uccisioni mirate di donne.
Premesso che se non si verificano analiticamente TUTTI i dati forniti dal Ministero deglli Interni è impossibile affermare una cosa del genere, dai "complottisti" esperti o anche da quelli dilettanti è risaputo che quando parte una campagna mediatica del genere, si basa su dati sapientemente estrapolati dalle statistiche oppure sono inventati di sana pianta.
E lo scopo di tale campagna non può che essere, lungi dal risolvere il vero problema, quello di giustificare agli occhi della popolazione l'introduzione di norme e provvedimenti altrimenti inaccettati.
Detto questo, il termine "femminicidio" non è solo brutto ma inutile, in quanto la denfinizione di "omicidio" non significa solo "uccisione di esseri umani di sesso maschile " ma di qualsiasi genere. Ed età, per cui via anche la definizione di "infanticidio"!!
Evitiamo quindi neologismi inutili - è logico che il programma di correzione automatico di un sorpreso intervenuto nella discussione lo evidenziava come errore - e ragioniamo sul fatto che ogni essere umano, di qualsiasi sesso, età, razza o nazionalità è un capolavoro assoluto e come tale va protetto.
Per radio, ogni tanto passano anche opinioni sensate:


sabato 27 aprile 2013

L'oscena lista dei Ministri

La farsa elettorale ha infine partorito il cast di designati ad interpretare i ruoli di Ministri di Governo. Si saranno avvalsi sicuramente di agenti migliori degli altri.
Nota: il corsivo utilizzato per alcuni termini serve a sottolineare che non mi sto avvalendo di una metafora.
 
Da notare una Bonino sintomaticamente Ministro degli Esteri, visto che è notoriamente componente del gruppo criminale Bilderberg, per cui potrà svolgere comodamente le sue mansioni di sudditanza al Potere senza utilizzare intermediari:

Dario Franceschini – Rapporti con il Parlamento
Flavio Zanonato – Sviluppo Territoriale
Enrico Giovannini – Lavoro

Mario Mauro – Difesa
Mariachiara Carrozza – Istruzione

Angelino Alfano – Interni
Annamaria Cancellieri – Giustizia
(un nome, un destino)
Maurizio Lupi – Infrastrutture
Nunzia De Girolamo – Agricoltura
Beatrice Lorenzin – Sanità
Emma Bonino – Esteri
Fabrizio Saccomanni – Economia
Massimo Brai – Cultura

Gaetano Quagliariello – Riforme Costituzionali (omeopatiche)
Andrea Orlando – Ambiente

Enzo Mauro Milanesi - Affari Europei
Graziano del Rio - Affari Regionali ed Autonomie

Josefa Idem - Pari Opportunità, Sport e Politiche Giovanili 
Carlo Treglia - Coesione  (Coesione? E che razza di ministero è?!?)

Cecile Kyenge - Integrazione

Nota2: non ho trovato immagini pertinenti o "degne" di guarnire questo post.
 Lo faccio per un dovuto rispetto alle immagini.

Chissà se dopo aver preso atto di queste designazioni, i grillini cominciano a capire qualcosa del mondo in cui vivono.

E adesso qualcosa di completamente diverso, anzi di perfettamente uguale, solo un po' più serio.
Sicuramente più serio del Ministero della Coesione:
 

venerdì 26 aprile 2013

Trattativa Stato-Mafia: niente di meglio che distruggere delle prove. Napolitano ringrazia.

 
Protetto dalla sua carica istituzionale più che dal corazziere che ha alle spalle, Re Giorgio saluta sorridente in stile ventennio, sicuro della sua immunità.
 
Considerando che qualunque personaggio avesse ricoperto la sua carica sarebbe stato in ogni caso un'espressione degli stessi poteri più o meno occulti, sarà per metterlo al sicuro da eventuali indagini relative alle tre denunce che lo hanno colpito, che lo hanno rieletto pur sapendo bene di violare la Costituzione?
 Dubbio legittimo.
Ma l'opera di salvataggio del presidente ripetente non è finita qui:

Distrutti tutti i file delle conversazioni tra il leader eterno presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino (quello della legge liberticida) registrate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia.
Cancellati, spariti, finiti nell’oblio.
Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Riccardo Ricciardi.
La distruzione dei file audio è avvenuta la mattina del giorno 22 nel carcere Ucciardone, dove si trova il server in cui i file erano conservati. Alle operazioni ha partecipato il tecnico della Rcs, la società che gestisce gli impianti di intercettazioni per conto della Procura di Palermo. Hanno fatto sparire le prove.
 
Tratto da VoxNews

giovedì 25 aprile 2013

Bilderberg e Trilaterale hanno deciso il loro nuovo Presidente del Consiglio per l'Italia

Dopo il Colpo di Stato presidenziale col quale in violazione della Costituzione è stato rieletto lo stesso fantoccio (vero è che la Costituzione parla di Presidente della Repubblica e non di fantoccio rincoglionito) vediamo chi è veramente il nuovo Presidente del Consiglio designato, come il precedente e come tanti altri, dai soliti poteri forti extra nazionali.
Mentre i grillini insorgono compatti contro le pagliuzze e non vedono le travi, mentre su Napolitano ed il Parlamento intero pende un'altra denuncia-querela, questa volta nuovamente ad opera di Alba Mediterranea, per Alto Tradimento e Colpo di Stato, chiediamoci ora...

...chi è Enrico Letta?

Il volto nuovo del vecchio Sistema

Approfondimenti su ENRICO LETTA (e suo zio Gianni):

"Enrico letta, uomo di Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute. Insieme a Monti"
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-uomo-di-bilderberg.html

"I POTERI FORTI E IL PARTITO DEMOCRATICO"
http://www.nocensura.com/2013/01/i-poteri-forti-e-il-partito-democratico.html

"Enrico Letta e la sua amata "agenda Monti": ecco i suoi obiettivi dichiarati"
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-e-la-sua-amata-agenda.html

"Ecco l'elenco dei partecipanti al Bilderberg 2012. C'è anche Gianni Letta"

http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-lelenco-dei-partecipanti-al.html

"Conoscete Aspen Institute Italia?" (Enrico Letta è il vice presidente... ha la stessa carica nel PD)
http://www.nocensura.com/2012/03/conoscete-laspen-institute-italia.html
 

"Enrico e Gianni Letta una famiglia al governo"
http://www.lastampa.it/2011/11/11/italia/politica/enrico-e-gianni-lettauna-famiglia-al-governo-z1ApCxxDODEpwr96wdCezO/pagina.html

"Travaglio mette all'angolo Gianni Letta (braccio destro di Berlusconi) davanti al nipote Enrico Letta del PD."
http://youtu.be/JlQ2kCmcnZ4

"MPS ANTONVENETA: IL CONSULENTE ERA GIANNI LETTA"

http://crisis.blogosfere.it/2013/01/mps-antonveneta-il-consulente-goldman-sachs-era-letta-gianni.html

Un Letta per ogni stagione.

Prima Gianni, poi figli e nipoti, ora Maria Teresa numero due di Croce Rossa Italiana...
http://ilcentro.gelocal.it/regione/2013/02/02/news/un-letta-per-ogni-stagione-1.6463343

"Chi è Gianni Letta?"
Recensione della "biografia non autorizzata"
http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/02/chi-e-gianni-letta/

Articolo de "Il Giornale" che lo definisce 'Enfant Prodige"... lo criticano un po', ma lo rispettano, visti i rapporti di B. con lo zio, però illustra molte vicende interessanti...

http://www.ilgiornale.it/news/interni/letta-jr-lex-enfant-prodige-che-si-smarrito-strada-832438.html

LE SCHEDE DI WIKIPEDIA:

http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta
http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Letta

martedì 23 aprile 2013

La squadra del Presidente - I soliti noti, anzi di più: forse verrà riesumato persino il sabotatore finanziario Giuliano Amato

Oggi pomeriggio [22/04/2013 data articolo] alle 17.00, il presidente bis, Giorgio Napolitano presterà giuramento alla nazione e al popolo italiano e poi dirà immediatamente quali sono i suoi intenti.
Intanto, si infiamma il toto-governo: PD, PDL, Lega e Scelta civica di Monti si stanno dividendo le poltrone in parti uguali, come previsto dall’inciucio post elettorale. In attesa di capire chi sarà il premier – Giuliano Amato è in pole – Mario Monti avrà il Ministero dell’Economia o quello degli Esteri (candidato a questa poltrona anche Massimo D’Alema).
Gaetano Quagliariello (PDL) sarà Ministro delle Riforme, poi una sfilza di riconferme del governo Monti, tanto criticato in campagna elettorale da Berlusconi e Bersani.
“Monti e i suoi ministri ci hanno affamato”, ha ripetuto il leader del PDL in questi mesi, e allora che si fa?
Riconferme per tutti: Anna Maria Cancellieri rimane Ministro dell’Interno, Paola Severino Ministro della Giustiza, Corrado Passera resta allo Sviluppo e la Fornero ha grosse chance di restare al Welfare. Gianni Letta (PDL), sarà sottosegretario alla presidenza del consiglio.
 C’era bisogno di andare a votare?
 
Integralmente tratto da CONTRO COPERTINA
 
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Il papabile Giuliano Amato, in pensione da 12 anni a 31.000 Euro al mese dopo aver tagliato le pensioni agli italiani e ciò nonostante consulente del governo Monti allo scopo di NON tagliare i costi della politica, invece di accettare l'eventuale carica dovrebbe vergognarsi (anche) per altre sue malefatte tra le quali la più grossa quella di aver fatto parte della task-force che, sul panfilo Britannia, svendette l'Italia al peggiore offerente creando di fatto i presupposti dell'attuale crisi.
 
Articoli di riferimento ed approfondimenti:
 
 

lunedì 22 aprile 2013

La funzione del Grillo

Per chi non lo avesse ancora capito, la funzione del MoVimento Immobile è stata quella di far coalizzare tutti gli altri partiti per esprimere una linea talmente conservatrice che non sarebbe potuta mai passare in altro modo.
Non a caso, nell'ultimo ventennio tante leggi che in passato sarebbero state etichettate come "di destra" sono passate solo grazie alla sinistra.
Non a caso, la rielezione di Re Giorgio pare sia dovuta alla pressione esercitata su di lui da personaggi apparentemente antitetici tra loro - almeno a parole - come Berlusconi, Bersani, Maroni e Monti (in rigoroso ordine alfabetico nonché in rigoroso ordine inverso di disprezzo personale).
Il risultato gattopardesco è stata la rielezione storica di un personaggio di cui nessuno avrebbe sentito la mancanza tranne i soliti poteri mondialisti.
Ma superando anche la proiezione più futurista che avrebbe potuto esprimere Tomasi di Lampedusa, qualcosa NON è cambiato in modo che tutto potesse rimanere come prima.
 
Paso
 
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Tutti si sono inchinati alla parola d'ordine data oggi dai poteri dietro le quinte.
Dopo che erano stati messi in condizioni di non poter fare altro. Rimane lui e tutto continuerà come prima, anzi peggio.
Perché ora sarà anche il Salvatore della Patria
E lui farà, in maniera più convinta, quello che ha fatto fino ad ora, il garante, per:
 
"...garantire al massimo il gruppo trasversale che ha preso il potere sia in Italia che in Vaticano: il gruppo gesuita-massonico;
garantire che il gruppo perdente, quello opusdeista-piduista di destra, non verrà per il momento massacrato ulteriormente; o almeno non verrà massacrato subito…;
garantire nelle scelte per il governo che il prescelto sia sempre mondialista, vicino alla finanza tipo Goldman Sachs, ai gesuiti e alla grande massoneria internazionale;
garantire che correremo a formare il superstato europeo, come fase intermendia del superstato orwelliano centrale, cedendo libertà e sovranità;
garantire che farà da amplificatore alle pressioni della finanza internazionale;
garantire che faremo interventi militari anticostituzionali, se la NATO lo richiede;
garantire che i vecchi poteri, in parte camuffati da nuovi, continueranno a governarci."
 
Negli articoli precedenti avevamo detto come sarebbe stato il nuovo Presidente: esattamente il ritratto di Napolitano.
 
Non era e non sarà il nostro Presidente.
Non ci aspettavamo dalla politica attuale nulla di meglio... Per una nuova politica dobbiamo veramente rimboccarci le mani: nessuno ce la darà dal di fuori al posto nostro... .

E non dovremo fidarci dei vari imbonitori di turno, che finiscono per essere sempre funzionali ai veri poteri.

Tutti i partiti, compreso Grillo, hanno portato a quello che si annuncia come un grande inciucio. Al quale Grillo poteva opporsi, assumendo responsabilità di governo,sparigliando e mettendo all'angolo Bersani. Lo abbiamo insistentemente ripetuto. Come diciamo fin dalle elezioni, il ruolo di Grillo è ormai evidentemente quello di spingere tutti gli altri a compattarsi tra loro. Sotto le bandiere del mondialismo europeista massonico.

Contiamo sulle libere coscienze presenti nel 5stelle e negli altri partiti perchè si liberino da dirigenze schiaccianti, condizionate e condizionanti.

Ma soprattutto contiamo sulle belle coscienze che sono fuori dal Parlamento...
 

Napolitano/ tu vuo' fa l'americano/ ma sì nato (fascista) col PiCcì...

L'Italia viene svenduta ai peggiori offerenti
 ma qualche italiano, da sempre, si vende al meglio... .
 
Con 738 voti, il 20 aprile 2013, due terzi della casta politica ha votato come Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, confermando al Colle un uomo di 88 anni (che secondo il mandato settennale resterebbe in carica fino a 95 anni... alla faccia del rinnovamento della classe politica).

Ma chi è veramente Giorgio Napolitano?
 
Egli è un uomo che ha sempre cambiato i suoi ideali all'occorrenza, da sempre servile ai poteri forti americani e filo-israeliani, presente ed ossequioso ovunque ci fosse un potere da servire.
 
Singolare in termini di contraddizioni il fatto che il 9 maggio 2010 fu premiato con il Premio Dan David (Fondazione israeliana che premia personalità che abbiano espresso ammirazione per Israele e per l'ideologia sionista) con questa motivazione: "...per il suo coraggio e integrità intellettuale che sono stati fondamentali nel guarire le ferite della Guerra Fredda in Europa, così come le cicatrici lasciate in Italia sulla scia del fascismo"; proprio lui che in gioventù militava nei G.U.F. (Gruppi universitari fascisti).
 
Dopo essersi finto difensore della classe operaia e dell'ideologia comunista ha capito fin da giovane che poteva essere l'uomo giusto al posto giusto: un insider-man, utile agli americani in funzione anti-comunista e per agevolare l'imperialismo americano in Europa ed in Italia.
 
L’ascesa politica di Napolitano si ebbe nel 1953 quando fu eletto deputato nel PCI e poco più tardi si unirà alla corrente migliorista (interna al PCI) di Giorgio Amendola, uomo liberale, antifascista e massone. Una ideologia, quella dei miglioristi, profondamente anti-marxista che portò Amendola e Napolitano a mettersi al servizio di organizzazioni come l’Istituto di Affari Internazionali di Gianni Agnelli e il Council for Foreign Relations di Rockfeller.
 
Nel 1975 Napolitano strinse anche relazioni con Antonio Nigro, il quale ottenne grossi finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford allo scopo di convincere i comunisti ad attraversare un lungo processo di democratizzazione (leggasi "americanizzazione").
 
 Napolitano ebbe diversi incontri anche con Henry Kissinger, considerato l'uomo-ombra del governo americano e il rappresentante politico dell'ideologia basata sul Nuovo Ordine Mondiale. "L'arrivo al potere dei comunisti - si legge in un documento interno del Fco - costituirebbe un forte colpo psicologico per l'Occidente. L'impegno Usa verso l'Europa finirebbe per indebolirsi, potrebbero così sorgere tensioni gravi fra gli americani e i membri europei della Nato su come trattare gli italiani". A Londra Henri Kissinger discutendo la situazione italiana con il nuovo Ministro degli Esteri inglese Antony Crosland fa delle rivelazioni sconvolgenti: "La questione dell’obbedienza del PCI a Mosca è secondaria. Per la coesione dell’occidente i comunisti come Berlinguer sono più pericolosi del portoghese Cunhal"

Nel 1978 Napolitano, su invito del neo-conservatore americano, Joseph La Palombara, è ospite del Council on Foreign Relations (organizzazione che si occupa di strategie globali per conto di importanti famiglie di bancheri come i Rockefeller, i Rothschild e i Morgan) e lì dichiarerà fedeltà alla N.A.T.O. .
Bisognava adesso dare il colpo di grazia al PCI: fu nel 1980 che si posero le basi per una delle operazioni più importanti della CIA: lo stratega Duane Clarridge dà inizio all’operazione chiamata "soluzione finale" e da lui definita "una delle operazione più azzardate della sua carriera: un accordo segreto tra la CIA e il PCI". Attraverso azioni non violente, ad esempio creando una equipe di tecnici neo-liberisti all’interno di un partito "non allineato" all'ideologia capitalista americana, la CIA riuscì a penetrare nella gestione del PCI. Il cerchio si era finalmente chiuso: alla morte di Enrico Berlinguer nel 1984, come segretario del PCI venne eletto Alessandro Natta ma Napolitano, forte della protezione degli Usa, da lì a poco avrebbe dato il colpo di grazia al partito.

Qualora gli ultimi trenta'anni di storia politica non bastassero a rappresentare Napolitano come traditore del PCI, nonchè uomo al servizio dell'imperialismo americano e del potere filo-bancario, ricorderei le recenti manomissioni di alcuni importantissimi articoli della Costituzione, manomissioni da lui avallate e controfirmate, tra tutte l'articolo 81 della Costituzione che il 18 aprile 2012 ha introdotto il pareggio di bilancio, obbligando di fatto lo Stato alla schiavitù delle politiche di austerità, tanto care all'imperialismo-capitalistico americano ed europeista, il tutto secondo i piani dell'ideologia mondialista, rendendo al tempo stesso le teorie keynesiane (basate, invece, su una politica monetaria espansiva che darebbe slancio all'economia) di fatto incostituzionali.
 
Attraverso la complicità di personaggi come Napolitano, Monti e probabilmente anche Amato al governo italiano l'imperialismo americano potrà continuare ad dominare indisturbato sulla politica e sull'economia nazionale, portando avanti tutti gli obiettivi previsti nella scaletta mondialista:
accentramento dei poteri nelle mani di organizzazioni sovranazionali (unione politica europea, B.C.E., F.M.I., W.T.O.) non elette democraticamente da alcun cittadino;
politiche basate sull'austerità che stanno conducendo alla recessione economica;
drastico aumento della disoccupazione;
impoverimento delle classi sociali, riduzione delle nascite e, quindi, riduzione della popolazione.